Sex Symbol indimenticato e allo stesso tempo donna piena di fragilità e conflitti. Laura Antonelli ha vissuto un’esistenza dalle mille contraddizioni. E proprio questo suo oscillare tra gli estremi è al centro del documentario di Bernard Bédarida e Nello Correale, Laura Antonelli, la diva malinconica. Un lavoro che analizza nel dettaglio le diverse sfaccettature dell’attrice, dagli esordi, alla morte avvenuta a Ladispoli, il 22 giugno 2015, a causa di un infarto.
Quando Laura Antonelli morì aveva già da tempo abbandonato il cinema, vivendo quasi da indigente e ancora profondamente depressa per le conseguenze di un intervento estetico finito male nel 2000.
Il documentario racconta la giovinezza disperata di Laura Antonelli, al secolo Laura Antonaz, che è stata per molto tempo una profuga istriana. Diplomatasi a Napoli, si trasferì a Roma dove fu insegnante di educazione fisica al liceo artistico di via di Ripetta prima di approdare all’attività di attrice. Erano gli anni ’60 e una bellezza come la sua non passava certo inosservata.
Nel 1972, il ruolo della vita: quello di Angela La Barbera nel film Malizia di Salvatore Samperi, che le valse il David di Donatello e il Nastro d’Argento come miglior attrice protagonista. Da quel momento, fu il boom. Laura Antonelli divenne il sogno segreto degli italiani, amata in tutto il mondo.
E amata anche dalle star come Jean-Paul Belmondo a cui si legò, tra alti e bassi, per otto anni. Con l’avanzare dell’età, Antonelli iniziò a soffrire. In occasione del remake di Malizia, Malizia 2000, diretto nel 1991 sempre da Salvatore Samperi, si rivolse a un chirurgo estetico per un piccolo intervento.
Il medico le fece delle iniezioni di collagene che provocarono degli edemi che la sfigurarono. Chiese un risarcimento, che non arrivò mai. Da lì, il declino.
Nel 2009 fu anche interdetta per iniziativa del comune di Ladispoli, per proteggerla da approfittatori. Pur se autorizzata nel 2010 a usufruire della legge Bacchelli a sostegno degli artisti, Antonelli rifiutò perché non era interessata alla vita terrena. E a un mondo dello spettacolo troppo frivolo e privo di valori.
Il documentario del 2022 è arricchito dalle testimonianze di molte personalità del mondo del cinema che hanno recitato con lei, tra cui Jean-Paul Belmondo, qui alla sua ultima intervista, Giancarlo Giannini, Michele Placido, Claudia Gerini e Daniela Poggi. Ci sono poi anche gli interventi di Marco Risi, Francesca D’Aloja, Ivan Pavicevac e Simone Cristicchi.