Dici Spaghetti Western e pensi subito a Sergio Leone, alla sua memorabile trilogia del dollaro. E alla Spagna. Location privilegiata dei suoi film, scelta non solo per le caratteristiche geografiche, che ne facevano il clone ideale del vecchio West. Ma soprattutto per ridurre i costi produttivi.
Al pari di Per un pugno di dollari, Leone portò la sua troupe in terra iberica. Uno dei set più belli e caratteristici di Per qualche dollaro in più era a La Calahorra, un piccolo paese alle porte di Granada. Che ospitò la scenografia della stazione dell’immaginaria Tucumcari. Mentre per le sequenze del passaggio del treno, il regista capitolino individuò Almeria, Guadix e sempre La Calahorra.
Per ricostruire El Paso, poi, Leone sfruttò Colmenar Vejo e Tabernas. Mentre, per le iconiche sequenze della chiesa e del duello finale tra Mortimer ed el Indio, punteggiate dell’evocativo di Ennio Morricone, scelse Turrillas e Los Albaricoques.
Naturalmente, anche Cinecittà ebbe un ruolo chiave nella produzione del film. E venne sfruttata, per così dire, per per le scene degli interni. A eccezione di quelle dello studio del colonello Mortimer, girate a Madrid.
Seconda opera della trilogia del dollaro, Per qualche dollaro in più, del 1965, è la storia di due cacciatori di taglie, Il Monco (Clint Eastwood) e il colonnello Mortimer (Lee Van Cleef). Entrambi danno la caccia al criminale el Indio (Gianmaria Volonté) e faranno squadra per catturare la preda. A sorpresa, tutti avranno ciò che sognano. Mortimer potrà vendicarsi della morte della sorella. Il Monco si ritroverà più ricco. Per un pugno di dollari fu il film più visto in Italia dell’intera stagione 1965-66.