Il film Fortunata si conclude con una serie di colpi di scena che vedono Fortunata confrontarsi con le sue illusioni infrante. Diversi personaggi, inclusi i cinesi e i ricchi del quartiere, reclamano ciò che era stato guadagnato con fatica dalla protagonista. Lo psicologo, dopo aver rubato la fortuna di Fortunata, ritorna alla sua vita agiata, abbandonando prima la piccola paziente e poi la donna.
Nonostante le delusioni e le sconfitte, Fortunata decide di affrontare i suoi demoni personali e il suo passato. Lascia la casa che la teneva prigioniera di un uomo che non l’amava, immergendosi nel mare che già in passato l’aveva vista come giustiziera del padre. La pellicola si conclude con la canzone “Vivere” di Vasco Rossi, trasmettendo un messaggio di rinascita e invocando la possibilità di ricominciare da capo.
Il film Fortunata, diretto da Sergio Castellitto su sceneggiatura di Margaret Mazzantini, ruota attorno al personaggio del titolo, una donna appena divorziata, interpretata da Jasmine Trinca, che si trova a gestire le complesse sfide della vita quotidiana. La sua priorità è sua figlia Barbara, una bambina di sette-otto anni che manifesta comportamenti di ribellione, come il fatto di sputare quando è contrariata. Fortunata, parrucchiera ambulante, ha il desiderio di acquistare un negozio e ottenere la custodia della figlia, ma si trova a dover affrontare varie difficoltà, tra cui un ex marito violento, Franco (interpretato da Edoardo Pesce), che la trascina in tribunale.
Nel tentativo di costruire un futuro migliore, Fortunata si indebita con un’usuraia cinese per aprire il suo negozio. Tuttavia, la vita continua a complicarsi con la relazione tumultuosa con lo psicologo Patrizio (interpretato da Stefano Accorsi), il suo amico tatuatore Chicano (interpretato da Alessandro Borghi) che sta attraversando un periodo di follia crescente, e la sempre più difficile relazione con sua figlia Barbara.