Sapevate che Freddie Mercury, il frontman dei Queen, è stato un grande amante dei gatti? In questo articolo scopriremo insieme quanti ne ha avuti, come si chiamavano, e che fine hanno fatto, dopo la tragica morte del loro padrone. Il cantante era a tal punto innamorato delle sue bestiole da volersi accertare del loro buono stato di salute anche mentre si trovava in tour con la band; Mercury infatti, era solito telefonare a casa mentre era lontano per concerti, per sentire, dall’altra parte del ricevitore la voce dei propri mici. Secondo quanto ricorda Peter Freestone, a lungo assistente di Mercury, nei suoi 45 anni di vita il cantante è arrivato a possedere 10 felini, la maggior parte dei quali provenienti da rifugi o cliniche per animali (tranne Tiffany, l’unico gatto di razza mai posseduto da Mercury). Ecco i loro nomi, sempre secondo la testimonianza di Freestone.
- Dorothy
- Tiffany
- Delilah
- Goliath
- Lily
- Miko
- Oscar
- Romeo
- Tom
- Jerry
Alla morte dell’artista, avvenuta il 24 novembre 1991, degli animali in quest’elenco sei erano ancora in vita; si trattava di Delilah, Goliath, Lily, Miko, Oscar e Romeo; come scritto nel testamento, la proprietà dei gatti passò a Mary Austin, ex fidanzata del cantante, divenuta negli anni una delle persone più care al cantante; era stata la stessa Austin a far scattare nell’allora fidanzato la passione per i felini.
A metà degli anni ’70, Tom e Jerry furono infatti una sorta di regalo di ben augurio per l’inizio della convivenza; poco tempo dopo il funerale di Freddie, Oscar, esemplare dal pelo arancione, molto propenso alle fughe, sparì per giorni dalla villa dove viveva, per poi essere ritrovato giorni dopo, a casa di una famiglia nello stesso quartiere; alcune fonti raccontano che questi comportamenti fossero stati esacerbati dai pessimi rapporti intrattenuti con Romeo, un gatto individualista e molto restio a condividere gli spazi con altri simili; a causa di questo suo tratto caratteriale, Romeo sarebbe poi stato dato a una famiglia che non possedeva altri felini.
A giudicare da amici e conoscenti, il gatto che Mercury preferiva era Delilah: a lei avrebbe persino dedicato una canzone omonima, presente nell’album Innuendo, scelta che fece “infuriare” Bryan May, costretto a usare il cosiddetto “talk box” per simulare i miagolii con la chitarra; già nel 1985 però, Mr. Bad Guy, album solista di Mercury, recava al suo interno una singolare dedica: “Al mio gatto Jerry, ma anche a Tom, Oscar e Tiffany… e a tutti i gattari del mondo.. chi non lo è, vada a fanculo!”