Gene Hackman, scomparso all’età di 95 anni, è stato uno dei più grandi attori di Hollywood, perfettamente a suo agio in ogni genere. Fu l’indimenticabile protagonista di Il braccio violento della legge (1971) di William Friedkin e di La conversazione, film di Francis Ford Coppola premiato con la Palma d’oro a Cannes nel ’74. E anche nel cast del magnifico Gli spietati di Clint Eastwood, che gli valse il secondo Oscar della carriera nel ’93 dopo quello per The French Connection. Senza dimenticare incursioni più pop come il ruolo di Lex Luthor in Superman I e II. Ma se i grandi si vedono anche nelle piccole cose, c’è una parte che resterà alla storia nella carriera di Hackman: quella dell’eremita cieco di Frankenstein Junior.
Un cameo esilarante che Hackman ha voluto fortemente, arrivando a tampinare l’amico Gene Wilder, protagonista e sceneggiatore del cult di Mel Brooks. Wilder e Hackman erano soliti giocare a tennis ogni sabato e durante uno dei match Hackman, saputo che Wilder stava lavorando a una rielaborazione comica del personaggio di Mary Shelley, gli chiese di partecipare.
Secondo quanto rivelò in seguito Mel Brooks, Hackman desiderava ardentemente una commedia. Lo accontentarono e lo trasformarono a tal punto, con barba e capelli, da essere quasi irriconoscibile. Nessuno avrebbe saputo che quell’eremita pasticcione fosse un premio Oscar finché non avessero visto i titoli di coda.
Hackman, all’apice della sua carriera di interprete drammatico, fu perfetto nel ruolo di Abelardo, il cieco che accoglie la Creatura (Peter Boyle), tormentandolo in tutti i modi possibili. Prima gli versa della zuppa bollente sui pantaloni, poi rompe la tazza del vino, infine gli dà fuoco offrendogli dei sigari. A quel punto, la Creatura fugge e Hackman improvvisa la battuta che fece esplodere la troupe e che costrinse Brooks a fare una dissolvenza in nero: “I was gonna make espresso!” (in italiano “Stavo per offrirti una sambuca“).
Recitò per quattro giorni senza compenso, consegnandoci una delle sequenze più divertenti di un film che di per sé era già una miniera di scene comiche straordinarie.
Ecco tutta la sequenza in italiano, con il doppiaggio del grande Silvio Spaccesi.