C’è stato un tempo in cui Beatles consideravano l’Italia come una sorta di mercato privilegiato. Era il 19 agosto 1968 quando i Fab Four decisero di pubblicare in anteprima mondiale, solo nel nostro Paese, il singolo Hey Jude. La prima canzone pubblicata con la propria etichetta, la Apple, era una ballad intima e delicata, dedicata al figlio di John Lennon, Julian. Un invito a non essere triste dopo la separazione dei genitori John e Cynthia Powell. Scritto da Paul McCartney, ma accreditato alla coppia Lennon/McCartney, è stato pubblicato originariamente per l’album The Beatles, noto al mondo come White Album, poi come singolo nel 1968 e infine pubblicato sulla raccolta Hey Jude.
Nel pezzo, il protagonista si rivolge a una ragazzino sconvolto dalla fine dell’amore tra i suoi genitori. Gli fa coraggio e lo invita a trasformare quel momento di dolore in una svolta di vita. McCartney lo fa parlando di una “canzone triste da rendere più bella”. Jules, questo il soprannome di Julian, che all’epoca aveva solo cinque anni, diventato poi Jude per una questione di metrica, non deve però dimenticare di essere triste. Perché solo gli sciocchi pensano di poter vivere facendo finta di niente. Rendere il mondo più freddo non è una soluzione. Dirà Julian Lennon:
“Paul mi disse che aveva pensato alla mia situazione, a quello che stavo passando e a quello che avrei dovuto passare. Paul e io ci frequentavamo spesso, più di quanto facessimo io e papà… Sembra che ci siano molte più foto di me e Paul che giochiamo a quell’età che di me e papà. Mi sorprende ogni volta che ascolto la canzone. È strano pensare che qualcuno abbia scritto una canzone su di te. Mi tocca ancora“.
Hey Jude, testo originale
Hey Jude, don’t make it bad.
Take a sad song and make it better.
Remember to let her into your heart,
Then you can start to make it better.Hey Jude, don’t be afraid.
You were made to go out and get her.
The minute you let her under your skin,
Then you begin to make it better.And anytime you feel the pain, hey Jude, refrain,
Don’t carry the world upon your shoulders.
For well you know that it’s a fool who plays it cool
By making his world a little colder.Hey Jude, don’t let me down.
You have found her, now go and get her.
Remember to let her into your heart,
Then you can start to make it better.
So let it out and let it in, hey Jude, begin,
You’re waiting for someone to perform with.
And don’t you know that it’s just you, hey Jude, you’ll do,
The movement you need is on your shoulder.Hey Jude, don’t make it bad.
Take a sad song and make it better.
Remember to let her under your skin,
Then you’ll begin to make it
Better better better better better better, oh.
Na na na nananana, nannana, hey Jude…
Hey Jude, traduzione
Ehi, Jude, non prendertela
Prendi una canzone triste e migliorala,
Ricordati di farla penetrare nel tuo cuore,
Poi puoi iniziare a migliorarla.
Ehi, Jude, non aver paura,
Sei stato fatto per cercarla e prenderla,
Nell’attimo in cui la lasci entrare sotto la pelle,
Allora inizi a renderla migliore.
E ogni volta che provi dolore,
Ehi, Jude, fai con calma,
Non portare il mondo sulle tue spalle.
Già, non sai che è solo uno sciocco,
Chi resta nell’indifferenza,
Rendendo il suo mondo ancora più freddo.
Ehi, Jude! Non mi deludere,
L’hai trovata, ora vai a prenderla,
Ricordati, di farla penetrare nel tuo cuore,
Allora puoi iniziare a migliorarla.
Quindi non prenderla troppo a cuore,
Ehi, Jude inizia,
Stai aspettando qualcuno per suonare insieme.
E non sai che sei proprio tu,Ehi, Jude, ce la farai,
Il movimento di cui hai bisogno è sulle tue spalle.
Ehi, Jude, non prendertela
Prendi una canzone triste e migliorala,
Ricordati di farla penetrare nel tuo cuore,
Allora puoi iniziare a migliorarla.
Il 1967 fu un anno cruciale per i Beatles. Dopo la morte di Brian Epstein, la separazione di Lennon (con l’arrivo di Yoko Ono), qualcosa si era incrinato definitivamente. Ma la canzone riportò un po’ di serenità. Venne registrata con un’orchestra composta da 36 elementi che, a quanto riportano le cronache, applaudì e cantò durante tutta la parte finale, ottenendo un compenso doppio per questo.
Anche il video, registrato ai Twickenham Studios, con la regia di Michael Lindsay-Hogg, fece trasparire quel briciolo di gioia ritrovata.