Il camino scoppiettante di Netflix è uno dei maggiori successi della piattaforma durante l’inverno: è un fuoco virtuale – più precisamente, un lungo filmato di un camino fiammeggiante, che può contribuire a creare un clima festivo oltre che a scaldare l’atmosfera, quando viene lanciato in streaming su un qualsiasi schermo, di tv o pc, meglio se grande. Se poi trovate il modo di collocarlo all’interno di un camino (spento!) meglio ancora. Badate bene, il verbo “scaldare”, in questo caso, ha un senso meramente metaforico. Insomma, accendete comunque i termosifoni, le pompe di calore e le vostre stufe a pellet.
Per l’esattezza, il titolo del filmato è Camino per casa vostra – Fuoco crepitante da legno di betulla. Le immagini sono realizzate in ultra HD 4K e, mentre in Italia hanno raggiunto la terza posizione, in Paesi quali Spagna, Germania, Francia e Svezia hanno raggiunto la prima posizione.
Dietro questo show c’è la regia di George Ford, che vanta in carriera altri titoli simili, tra cui Aquarium for your home: Saltwater Reef (2008), Mountain Stream (2008), Evening Crackling Campfire (2008), 8-Bit Digital Fireplace with music (2017). Il primo è l’immagine di un aquario popolato da pesci della barriera corallina, il secondo un ruscello che scorre tra i monti, il terzo un fuoco da campo, l’ultimo è simile a quello dal quale siamo partiti ma in 8-Bit.
Nella descrizione del suo profilo su X, il regista si definisce ironicamente: “Il Fellini del fuoco, il Coppola della combustione, l’Orson Welles del legno”. George Ford ha raccontato che tutto è cominciato “quando un giorno stavo girando Adventure Cat, un video per tenere buoni i gatti di casa, in cui fissavo i movimenti di gruppo di topolini. Mi sono chiesto cos’altro potesse essere oggetto di un prodotto simile e poiché i miei figli da tempo mi chiedevano di costruire in casa un caminetto, ho pensato che sarebbe stato più semplice realizzarne uno virtuale, da mettere all’interno della TV”.
Il filmmaker ha chiosato: “Mi hanno preso per pazzo e si sono fatti una risata. Un paio di anni dopo, però, ho trovato la persona giusta, che ha considerato seriamente il mio progetto e si è messo in gioco a rischio di perdere la propria credibilità come buyer. E invece è andata come è andata”.