Una delle (decine) di battute di culto di Pulp Fiction è quella pronunciata da Samuel L. Jackson, nei panni di Jules Winnfield, ed è il passo della Bibbia, Ezechiele 25,17. Ebbene, si tratta di un passo del tutto finto, che Quentin Tarantino ha “rubato” da due film precedenti, Karate Kiba del 1976. E Un piede in paradiso del 1991. Utilizzati per dare la possibilità al personaggio di sacralizzare un omicidio. Regalandogli un’aura mistica. Ma cosa recita il passo in questione?
Ezechiele 25,17. Il cammino dell’uomo timorato è minacciato da ogni parte dalle iniquità degli esseri egoisti e dalla tirannia degli uomini malvagi. Benedetto sia colui che nel nome della carità e della buona volontà conduce i deboli attraverso la valle delle tenebre; perché egli è in verità il pastore di suo fratello e il ricercatore dei figli smarriti. E la mia giustizia calerà sopra di loro con grandissima vendetta e furiosissimo sdegno su coloro che si proveranno ad ammorbare e infine a distruggere i miei fratelli. E tu saprai che il mio nome è quello del Signore quando farò calare la mia vendetta sopra di te.
In sintesi, la potenza di Dio è anche la potenza della sua vendetta contro gli egoisti e i malvagi. E la potenza di Tarantino si manifesta anche arricchendo le sue opere con riferimenti a pellicole precedenti. Facendole sembrare, però, nuove e addirittura originali. Ovviamente, l’autore ruba dove ritiene ci sia da rubare. In questo caso, come detto, il punto di riferimento è un film di arti marziali interpretato da Sonny Chiba, l’Hattori Hanzo di Kill Bill.
Il versetto in questione, dunque, è stato creato ex novo proprio per Karate Kiba. Ma questo non vuol dire che fosse meno efficace nel film Tarantino, premiato con la Palma d’Oro a Cannes nel 1994. Guardare per credere:
La cosa interessante, semmai, è che una cosa finta sia nel tempo diventata vera. Nel marzo 2012 il sito del Vaticano fu attaccato dagli hacker del gruppo Anonymous, che diffuse un comunicato di condanna verso le autorità ecclesiastiche. Cosa c’era scritto? Ezechiele 25:17, nella sua versione tarantiniana. Che è poi quella di un film di karate.