A volte un semplice messaggio, scritto in una lingua che non è nemmeno la propria, è destinato a cambiare il corso degli eventi. Nel maggio del 1948, Ingrid Bergman scrisse una lettera destinata a Roberto Rossellini, il quale la ricevette il giorno prima del suo quarantaduesimo. L’attrice svedese, già stella di Hollywood e vincitrice di un Oscar, aveva appena scoperto il neorealismo italiano attraverso due capolavori del regista romano: “Roma città aperta” e “Paisà”. Così, spinta dall’amico Robert Capa, famoso fotoreporter col quale intrecciò una breve relazione (documentò lo sbarco in Normandia), la donna s’interessò alla nuova ondata di cinema proveniente dall’Europa e rimase letteralmente folgorata. Nel messaggio, scriveva:
“Caro Rossellini, ho visto i suoi film Roma città aperta e Paisà e li ho apprezzati moltissimo. Se ha bisogno di un’attrice svedese che parla inglese molto bene, che non ha dimenticato il suo tedesco, non si fa quasi capire in francese, e in italiano sa dire solo ‘ti amo’, sono pronta a venire in Italia per lavorare con lei“.
Insomma, una dichiarazione in piena regola che avrebbe portato poi a una tumultuosa storia d’amore. Rossellini, infatti, in quel periodo era legato sentimentalmente ad Anna Magnani. Ed era anche sposato con la costumista di Pierpaolo Pasolini, Marcella De Marchis. E quando rispose con entusiasmo alla proposta dell’attrice svedese, si innescò una reazione a catena che da un lato portò a “Stromboli (Terra di Dio)” e dall’altro alla separazione traumatica con Nannarella.

Bergman, inoltre, era sposata a sua volta con il neurochirurgo svedese Peter Lindström e madre di una bambina, Pia. Quella semplice frase “ti amo” in italiano, scritta quasi per scherzo in una lettera di presentazione professionale, si rivelò dunque profetica. Diede vita non solo a una collaborazione artistica straordinaria – che produsse capolavori come “Europa ’51” e “Viaggio in Italia” – ma anche a un amore che segnò profondamente entrambe le carriere e le vite dei protagonisti.
acquero tre figli, Robertino, e le due gemelle, Isabella e Isotta. Si separarono nel 1957 dopo il matrimonio celebrato nel ’50. Rossellini ottenne la custodia dei figli. La carriera di Bergman proseguì sempre più lanciata a Hollywood, nonostante l’ostracismo mostrato dal bacchettonissimo showbiz americano per la sua situazione romantica. “Sono passata da santa a puttana e poi di nuovo a santa in una vita sola“, dirà poi.
Roberto Rossellini morì il 3 giugno del 1977 per un attacco cardiaco. Ingrid Bergman, invece, si spense nel 1982 per colpa di un cancro al seno. Era il 29 agosto, il giorno del suo 67esimo compleanno.