Instant Family è un film ispirato alla storia vera vissuta dal regista Sean Anders, che ha adottato tre bambini tramite il sistema di affidamento insieme alla moglie Beth. L’uomo aveva precedentemente scritto un saggio per la rivista TIME, dichiarando che lui e sua moglie Beth avevano discusso per anni sull’opportunità di avere dei figli e per molto tempo avevano pensato di non poterselo permettere.
Il film è interpretato da Mark Wahlberg e Rose Byrne, nei panni di una coppia che decide di adottare tre fratelli, interpretati da Isabela Moner, Gustavo Quiroz e Julianna Gamiz. Il film è diretto da Sean Anders, che ne ha scritto la sceneggiatura insieme a John Morris, basandosi in parte sulle sue esperienze familiari. Sean Anders ha rivelato che, una volta raggiunta la stabilità finanziaria, lui e la sua compagna erano già sulla quarantina ed erano preoccupati che ormai fosse troppo tardi per adottare un bambino ma, convinti che un’adozione avrebbe rinvigorito ulteriormente la sintonia della coppia, hanno deciso di procedere con questa scelta, a una condizione, ovvero quella di optare per bambini dai cinque anni in su, che sarebbero stati più facili da gestire per una coppia non proprio giovanissima. Così, i due hanno adottato tre fratelli nel 2012, ma le cose non sono andate come prospettate: al momento dell’adozione, infatti, i bambini avevano tre, sei e 18 mesi.
Anche se Instant Family non riprende in tutto e per tutto quella che è stata la loro esperienza, ci sono diversi aneddoti nel film prelevati direttamente dalla storia vera di Sean Anders e la sua compagna. Uno di questi è la scena in cui Pete ed Ellie sono a letto e dubitano momentaneamente della loro decisione di avere tre figli. “Cominciano a discutere e si chiedono: ‘Come possiamo uscirne? Come possiamo ritrovare la nostra bella vita tranquilla e facile che avevamo prima?’, ha dichiarato Sean Anders ad AZ Central. “Anche se io e mia moglie non avremmo mai preso in considerazione questa opzione, nei momenti di disperazione pensavamo: ‘Abbiamo commesso un terribile errore, cosa abbiamo fatto alle nostre vite?’. Non ne vado fiero. Non sono orgoglioso di alcune cose che ho pensato e di alcune conversazioni che abbiamo avuto, ma dovevo inserirle nel film per essere onesto“.