Steven Spielberg ha sempre tratto ispirazione dalla sua vita per costruire i suoi film, ma con The Fabelmans si è raccontato in modo diretto e senza filtri. Il film ripercorre la sua infanzia attraverso gli occhi del suo alter ego Sammy Fabelman, mostrando come eventi familiari e personali abbiano influenzato la sua carriera. Tuttavia, quanto è fedele la pellicola ai veri eventi della sua giovinezza?
La vicenda centrale del film è il divorzio dei genitori di Sammy, ispirato alla reale separazione tra Leah Adler e Arnold Spielberg. Nella realtà, il matrimonio iniziò a incrinarsi dopo il trasferimento della famiglia in California, quando Leah si innamorò di Bernie Adler, migliore amico del marito. Per proteggere l’ex moglie, Arnold si prese la colpa della separazione, causando un lungo periodo di allontanamento con Steven, che non gli parlò per 15 anni. Nonostante la dolorosa separazione, negli anni successivi Spielberg e il padre si riconciliarono e mantennero un rapporto stretto fino alla morte di Leah nel 2017.
Uno degli episodi più significativi del film riguarda la scoperta del tradimento della madre attraverso la cinepresa. Questo evento è realmente accaduto quando Spielberg aveva 16 anni. Rivedendo le riprese di un campeggio di famiglia, si accorse di dettagli che confermavano la relazione tra la madre e Bernie. Spielberg tenne il segreto per anni, senza rivelarlo al padre. La scena in cui Sammy mostra il filmato alla madre e le impone il silenzio riflette esattamente la realtà di quell’episodio.
Anche aver vissuto del bullismo antisemita è un elemento tratto dalla sua esperienza personale. Da ragazzo, Spielberg fu vittima di discriminazioni nei quartieri in cui viveva, subendo insulti e violenze fisiche.

Tra le curiosità più particolari, il film mostra la madre di Sammy portare a casa un piccolo scimpanzé, cosa che avvenne davvero. Leah Adler acquistò un primate da un negozio di animali per alleviare la sua depressione, un gesto che Spielberg ha ricordato come bizzarro ma significativo della natura eccentrica e fragile della madre.
Infine, uno degli ultimi momenti del film mostra l’incontro tra Sammy e il leggendario regista John Ford, interpretato da David Lynch (che sul set pretese i Cheetos). Questo evento è avvenuto realmente quando Spielberg era un giovane appassionato di cinema. Ford gli diede un consiglio che gli rimase impresso: “Quando l’orizzonte è in alto o in basso, è interessante. Quando è al centro, è noioso“. Anche il modo burbero con cui Ford lo congeda, dicendogli di andarsene, è stato riprodotto con estrema fedeltà.