Nel finale de La vita è meravigliosa, George, dopo essere tornato nel mondo che conosceva, si precipita a casa dalla moglie e dei figli, incurante dei debiti e felice di poter stare con le persone che ama. Al suo arrivo, trova ad accoglierlo la polizia, chiamata da Potter e giunta lì per arrestarlo; George sta dunque per consegnarsi gioviale agli agenti, quando all’improvviso, la casa di Via del Sicomoro si riempie di compaesani; venuti a conoscenza dell’ammanco che potrebbe far finire George in prigione, infatti, gli abitanti di Bedford hanno deciso di aiutare il loro benefattore con una gigantesca colletta.
D’improvviso, il debito di George è estinto, e tutti possono festeggiare il Natale con gioia; mentre sorride a Mary e Sue Sue, Bailey si ritrova tra le mani una copia de Le avventure di Tom Sawyer, su cui Clarence ha vergato una particolare dedica, con la quale lo ringrazia di avergli finalmente fatto ottenere le tanto agognate ali:
“Caro George, ricorda; nella vita chiunque abbia degli amici, non potrà mai fallire!”
Alla vigilia di Natale, nell’Empireo, è in atto una fervida discussione tra le potenze celesti; un uomo degno e rispettato, George Bailey, gravato da gravi difficoltà economiche, sta per suicidarsi; Clarence, un anziano angelo pasticcione che dopo quasi 200 anni non è ancora riuscito a farsi dare le ali, viene quindi incaricato di scendere in Terra ed aiutare il povero George a superare il suo momento di sconforto. Per poter svolgere il suo compito al meglio, Clarence deve però prima conoscere la storia della vita di Bailey; così, il suo superiore, Giuseppe, gli mostra chi è davvero George Bailey, nato, cresciuto e vissuto nella cittadina di Bedford.
Già, chi è George Bailey? Un ragazzino generoso, dedito agli altri, che ha perso l’udito da un orecchio dopo aver salvato il fratello Harry dall’annegamento e che, per miracolo riesce ad evitare un’altra tragedia, impedendo al signor Gower, titolare della drogheria in cui lavora per guadagnarsi qualche spicciolo, di consegnare per errore farmaci adulterati a un bambino.
George cresce, e con lui crescono i suoi sogni; pronto ad andare in viaggio per l’Europa, prima di iscriversi all’Università e diventare un grande immobiliarista, è improvvisamente costretto a rinunciare a tutto, causa l’improvvisa morte del padre, lasciando che sia il fratello minore Harry a frequentare il college; spinto dallo zio Billy e dai colleghi di lavoro del padre, George rileva la sua piccola azienda di mutui e costruzioni edili, sottraendola alle grinfie di un affarista senza scrupoli, Potter, che affitta a prezzi di favore immobili in condizioni precarie agli abitanti di Bedford, accumulando ingenti profitti. In poco tempo, George, facendo fronte alle pressioni delle banche, si presenta come un’alternativa valida per i suoi compaesani in cerca di casa; ognuno, infatti, potrà avere una piccola abitazione di proprietà, a fronte di un piccolo versamento iniziale.
All’apice della Grande Depressione, il business di George sembra destinato a chiudere, ma l’uomo, che nel frattempo si è sposato con Mary, da sempre innamorata di lui, utilizza i suoi risparmi personali, messi da parte per il viaggio di nozze, per tenere a galla l’impresa. Potter, a quel punto, timoroso di perdere terreno, offre a George di lavorare per lui, ma Bailey tentenna, nonostante la lucrosa offerta.
Negli anni successivi, George riesce a dare una casa a moltissimi abitanti di Bedford e, nonostante le ristrettezze economiche in cui egli stesso versa, decide di allargare la propria famiglia. Lui e Mary infatti avranno tre figli.
Tutto sembra procedere per il meglio finché, la vigilia di Natale, mentre tutta Bedford aspetta il ritorno di Harry, eroe della Seconda Guerra Mondiale, lo zio Billy, recatosi in banca a versare 8.000 dollari, smarrisce sbadatamente il denaro dopo un incontro con Potter; l’astuto affarista ritrova la busta per caso e se la porta via. Disperato, Billy confessa a George di aver perso i soldi, necessari per saldare gli arretrati con le banche; nonostante indefesse ricerche, il denaro non si trova.
Senza sapere che altro fare, George va allora da Potter per un prestito, ma l’uomo lo caccia via in malo modo e non contento, lo denuncia anche alla polizia per frode. George, solo e senza via da uscita, torna a casa, nascondendo alla moglie la verità; frustrato e preda dell’angoscia, l’uomo esplode verbalmente contro Mary e i figli, insultando per telefono la maestra della figlia Sue Sue, rea di averle causato un raffreddore.
Incredulo di fronte a cosa è diventato, George va sul ponte cittadino, deciso a buttarsi di sotto. Nel frattempo, però, Clarence è già lì, e si tuffa lui per primo, “costringendo” George a salvarlo. I due fanno conoscenza, e George confessa a Clarence che avrebbe preferito non essere mai nato; a quel punto l’angelo lo prende in parola e lo catapulta in un mondo dove George Bailey semplicemente non esiste.
La cittadina di Pottersville, rutilante e brulicante di attività, scorre davanti agli occhi dell’incredulo George che, tornato nel bar del suo amico Martini, lo ritrova gestito dall’ex barista, Nick, rude e inacidito. In mezzo alla baraonda, si presenta Gower, emaciato e distrutto dall’alcool; l’uomo è appena uscito di galera dopo aver scontato vent’anni per l’avvelenamento di un bambino. George, ostinato, continua a non capire cosa sta succedendo e corre a quella che era la sua casa, ora solo un rudere abbandonato.
Dopo essere sfuggito alla polizia che lo scambia per un ubriaco, George viene portato da Clarence sulla tomba del fratello Harry, morto annegato nel 1919. Ormai sull’orlo di un crollo nervoso, George si fa dire da Clarence dove si trovi Mary, che ora fa la bibliotecaria e le corre incontro, dicendo di essere suo marito.
La donna, che non si è mai sposata, sviene terrorizzata. A quel punto, George, torna sul ponte da cui voleva buttarsi e prega Dio di farlo tornare in un mondo dove tutti lo conoscano. La sua richiesta viene esaudita, e George, di nuovo per le strade di Bedford, torna felice dalla sua famiglia. Ad attenderlo, una gradita sorpresa.
La vita è meravigliosa è un film del 1946, disponibile sia in bianco e nero che in versione colorizzata, diretto da Frank Capra con James Stewart (George), Irene Dunne (Mary) e Lionel Barrymore (Potter).