È una delle serie più attese, M. Il figlio del secolo, super produzione di Sky, tratta dall’omonimo romanzo di Antonio Scurati. Uno show che dalle sue premesse, la regia di Joe Wright, l’interpretazione di Luca Marinelli nei panni di Benito Mussolini, e il controverso soggetto, si annuncia come uno dei momenti clou del prossimo festival di Venezia. Dove sarà presentato fuori concorso. La serie racconta l’ascesa al potere di Benito Mussolini nell’Italia uscita a pezzi dalla Prima Guerra Mondiale. Un evento storico che pose le basi per la nascita del Fascismo e del Nazismo. Oggi Sky ha pubblicato il primo teaser e quello che vediamo è già uno strepitoso Marinelli.
Sotto un pesante trucco di scena, Marinelli dà corpo e voce ad Duce, di cui riproduce la cadenza romagnola. Il Mussolini di Wright è un uomo dall’eloquio arrembante, convinto sostenitore della forza innovativa e dirompente del Fascismo. Un amante focoso, come da sempre vuole la vulgata dedicata all’uomo di Predappio, e un politico che sa come volgere a suo favore ogni situazione. Così, dopo la “vittoria mutilata” nella Grande Guerra, Benito Amilcare Andrea Mussolini, si lancia alla conquista dell’Italia con la Marcia su Roma che intravediamo. E ad affascinare quel popolo italiano che non avrà problemi a festeggiare poi la sua caduta il 25 luglio del 1943.
All’inizio, però, quel socialista conquistò senza problemi tutti gli spazi politici dell’Italia, cancellando la democrazia e condensando il potere nelle mani di un solo uomo. Comprensibilmente l’arco di tempo narrativo andrà dalla fondazione dei Fasci di Combattimento (1919) fino al punto di non ritorno, con il discorso al parlamento, nel 1925, di poco successivo all’omicidio di Giacomo Matteotti.
Antonio Scurati, che della serie è co-sceneggiatore, ha raccontato l’epopea mussoliniana in altri due volumi: M. L’uomo della Provvidenza (2020, ambientato tra il 1928 e il 1932) e M. Gli ultimi giorni dell’Europa (2022, che prende luogo tra il 1938 e il 1940).
Nel cast della serie, scritta, oltre che da Scurati, anche da Stefano Bises e Davide Serino, troviamo Francesco Russo, Barbara Chichiarelli, Lorenzo Zurzolo, Benedetta Cimatti e Paolo Pierobon.