Mektoub, My Love: Canto Uno è consigliato a ragazzi di un’età compresa tra i 14 e i 16 anni circa in su. Il film racconta l’estate di un gruppo di adolescenti, con toni realistici.. Le immagini, infatti, indugiano spesso su scene di sesso spinto, come da tradizione del regista, autore di titoli quali Venere nera, La vita di Adele e Mektoub, My Love: Intermezzo, che gli sono valsi ampio riconoscimento da parte della critica ma, allo stesso tempo, anche le accuse di voyeurismo. Va specificato però che non si tratta di adolescenti alla Trainspotting, ma ragazzi normali, che vivono un’estate di incontri, amicizie e anche sesso.
Ambientato nel 1994, il film racconta la vita di Amin, che abbandona gli studi universitari a Parigi per tornare nella natale Sète, cittadina sulla costa meridionale francese. La vicenda si sviluppa attraverso degli episodi di vita quotidiana tra bar, ristoranti, spiaggia e dintorni della cittadina, in compagnia di amici e cugini. Co-protagonista la generosa Ophélie, amante di un gaudente Tony, cugino di Amin. Il gruppo incontra presto due giovani turiste da Nizza, Charlotte e Céline; la prima si infatua disperatamente di Tony, la seconda, bisessuale, ha un breve flirt con il protagonista.
Amin, sebbene desiderato per il suo aspetto e la propria sensibilità, vive serenamente e con distacco l’atmosfera gioviale, in quanto interessato alla scrittura e la fotografia, con le quali costruirsi il proprio avvenire, incoraggiato da sua madre e da Ophélie, la quale a sua volta gli suggerisce di documentare il parto di due agnellini. L’epilogo avviene su una spiaggia al crepuscolo, tra una ravveduta Charlotte e un Amin che, probabilmente, è più interessato di quanto voglia dimostrare.
Mektoub, My Love: Canto Uno è liberamente tratto da La ferita, quella vera, romanzo scritto da François Bégaudeau ed edito in Italia da Einaudi. Il sequel del film di Kechiche, ovvero Metkoub, My Love: Intermezzo è stato presentato in concorso alla 72esima edizione del Festival di Cannes