Alla fine della commedia di Eduardo De Filippo Non ti pago, l’inganno di Gennaro viene alla luce quando i personaggi con cui ha contratto debiti scoprono le sue manovre. La situazione diventa caotica e comica, con scambi di battute vivaci e situazioni esilaranti. Inevitabilmente, Gennaro si trova costretto a fronteggiare le conseguenze delle sue azioni ed è costretto a saldare i debiti che ha contratto con i vari personaggi. La commedia si conclude con una risoluzione divertente della trama, tipica dello stile di Eduardo De Filippo.
La commedia si conclude dunque con la presa di coscienza da parte di Gennaro, che capisce che non può sfuggire alle sue responsabilità finanziarie e decide di onorare i debiti contratti. Questo momento è reso con umorismo e ironia, sottolineando il tema centrale della commedia: la giustizia poetica e l’inevitabilità delle conseguenze per le proprie azioni.
L’opera di Eduardo De Filippo ruota attorno al personaggio di Gennaro, un uomo astuto e ingannevole che cerca in tutti i modi di evitare di pagare i debiti contratti con vari personaggi della sua comunità. Gennaro utilizza sotterfugi e scuse ingenue per eludere i creditori e mantenere i propri soldi. La trama si sviluppa con l’intrecciarsi delle situazioni comiche e dei tentativi di Gennaro di nascondere la sua vera intenzione di non pagare. Tuttavia, i creditori, spesso colorati da personalità eccentriche, scoprono l’inganno di Gennaro e decidono di fargli pagare i debiti in un modo o nell’altro.
La prima rappresentazione della commedia si tenne l’8 dicembre 1940 presso il Teatro Quirino di Roma, ad opera della compagnia “Teatro Umoristico I De Filippo”. Eduardo interpretava il ruolo di Ferdinando Quagliuolo, mentre suo fratello Peppino recitava nel ruolo dell’antagonista Mario Bertolini (originariamente chiamato Procopio nelle prime versioni). Il successo, sia dal punto di vista della critica che del pubblico, fu più che apprezzabile. Un particolare interessante è che l’anatema lanciato da Ferdinando a Bertolini, assente nella prima edizione, fu introdotto nel film omonimo del 1942, diretto da Carlo Ludovico Bragaglia e interpretato dai tre fratelli De Filippo.
Va notato che, in quegli anni, una parte della critica tendeva a sottovalutare l’importanza degli De Filippo come autori, nonostante riconoscesse le loro straordinarie capacità attoriali. La vera valutazione dell’arte drammaturgica degli De Filippo iniziò a emergere proprio con questa opera. Ennio Flaiano, qualche tempo dopo, espresse un giudizio significativo affermando: “Senza esagerare ci si accorge che sono più vicini loro alla letteratura di quanto non lo siano molti autori d’oggi al teatro“.
Non ti pago fu trasmesso in diretta televisiva il 13 gennaio 1956 dal Teatro Odeon di Milano, con un cast che includeva Dolores Palumbo, Isa Danieli, Ugo D’Alessio, Luisa Conte e Rino Gioielli, insieme a Eduardo. Successivamente, il 7 aprile 1964, lo spettacolo fu trasmesso su Rai 2, con una messa in scena realizzata in studio sotto la regia di Eduardo. Tra le repliche più recenti, va menzionata quella di Luca De Filippo nel novembre 1989 al Salone Pier Lombardo di Milano. La commedia ha anche avuto rappresentazioni all’estero, a Parigi e a Buenos Aires.