Pochi attori sono rimasti impressi nella mente del pubblico per una loro caratteristica fisica. Tra questi c’è sicuramente Marty Feldman, il leggendario Igor di Frankenstein Junior con i suoi occhi estroflessi. Una caratteristica, questa, legata a una patologia di cui l’interprete soffriva, il morbo di Basedow-Graves. Una malattia legata a un’eccessivo funzionamento della tiroide.
Feldman ricevette la diagnosi nel 1961 e in quel momento la sua vita cambiò di netto. La malattia, infatti, non fece altro che accentuare lo strabismo che già aveva, portando i gli occhi fuori dalle orbite. Il morbo di Basedow-Graves, infatti, ha tra i suoi sintomi oltre a un ingrossamento del gozzo, all’altezza del collo, anche l’esoftalmo, ovvero una fuoriuscita (più o meno grave) del bulbo oculare. Con lacrimazione eccessiva, fotofobia e anche possibili irritazioni alla cornea e/a alla congiuntiva.
Per Feldman, già reduce dallo schiacciamento del naso durante un incontro amatoriale di boxe, sarebbe stata la rovina della sua carriera. Invece il comico, nato a Londra l’8 luglio 1934, trasformò il suo difetto in un punto a favore. Basti dire che ha intitolato la sua autobiografia, pubblicata postuma, Eye Marty. Giocando sull’assonanza tra I, io e Eye, occhi.
Dagli anni ’60 in poi divenne un celebre autore e protagonista di serie televisive della BBC. Che furono un trampolino per lo sbarco in America dove partecipò al Dean Martin Show e al The Marty Feldman Comedy Machine.

Grazie a questo, fu notato dalla leggenda della comicità Mel Brooks (l’uomo che si prese gioco di Hollywood fingendo di avere sei dita alla mano sinistra) che all’inizio degli anni ’70 stava lavorando a un film scritto da un altro caposaldo della comicità a stelle e strisce, Gene Wilder. Il film in questione era Frankenstein Junior (in originale, Young Frankenstein).
Dopo qualche titubanza, Brooks assegnò a Feldman il ruolo di Igor (detto Aigor), gobbuto assistente del giovane dottor Frankenstein. E autore, involontario, del pasticcio che diede il la alla storia: lo scambio di cervelli che avrebbero dato vita alla Creatura. Nel film la caratteristica degli occhi di Feldman è entrata a far parte delle battute. Come quella sul “Malocchio” che a un certo punto Igor pronuncia.
Brooks, con il suo solito umorismo, definì gli occhi di Wilder: “Uova sode su cui qualcuno ha dipinto male degli occhi“. La coppia Wilder-Feldman si ricompose anche per Il fratello più furbo di Sherlock Holmes. Mentre Feldman prese parte anche a L’ultima follia di Mel Brooks.