Nel panorama della comedy britannica, pochi episodi risultano memorabili quanto la collaborazione tra Kate Winslet e Ricky Gervais nella serie televisiva “Extras”. A vent’anni dalla messa in onda del programma, emergono dettagli inediti su uno dei momenti più significativi della produzione: il rifiuto categorico dell’attrice premio Oscar di pronunciare alcune battute considerate troppo offensive. “Extras”, trasmessa per la prima volta su BBC Two il 21 luglio 2005, rappresentava un esperimento audace nel panorama televisivo. La serie, creata da Ricky Gervais e Stephen Merchant, vedeva star di primo piano interpretare versioni “distorte” di se stesse: egomaniaci, personaggi eccentrici, fantasiosi e buffoni.
Il cast di ospiti illustri includeva nomi del calibro di Samuel L. Jackson, Ben Stiller, Patrick Stewart, Ian McKellen, George Michael, Daniel Radcliffe, Orlando Bloom, David Bowie e Robert De Niro. Tuttavia, fu proprio Kate Winslet a distinguersi per un motivo particolare durante le riprese.
Gervais ha rivelato al The Telegraph:
“Normalmente ottenevamo un sì tentativo e scrivevamo una sceneggiatura pensando a loro per vedere se erano contenti. Quasi tutti lo erano. Penso che Kate Winslet avesse un paio di battute particolarmente offensive che non voleva dire, ma a parte questo era pronta al gioco“.
L’episodio con Kate Winslet, andato in onda come terzo della prima stagione, vedeva l’attrice interpretare se stessa in un film sulla Seconda Guerra Mondiale nei panni di una suora. Nel ruolo, Winslet dispensava consigli sulle telefonate erotiche e ammetteva di partecipare a un dramma sull’Olocausto solo per vincere un Oscar. Una previsione che si rivelò straordinariamente accurata: l’attrice vinse effettivamente l’Oscar per “The Reader” nel 2008, un film proprio sull’Olocausto.
Il processo creativo prevedeva una negoziazione costante con gli ospiti. Kate Winslet rappresentò quindi un’eccezione in questo panorama di disponibilità quasi totale.
La serie ottenne un successo critico notevole, ricevendo numerose nomination ai BAFTA TV Awards e agli Emmy Awards. Nel 2006 ricevette quattro nomination ai Primetime Emmy Awards, con Ben Stiller e Patrick Stewart candidati come Miglior Attore Ospite in una Serie Comica, e Kate Winslet nominata nella stessa categoria.
L’approccio innovativo di far interpretare alle celebrità versioni esagerate e spesso imbarazzanti di se stesse ha influenzato profondamente il genere della comedy televisiva. Come riassunto da Gervais: “Era gente famosa che si comportava male. Avrebbe potuto chiamarsi così“.
Dopo anni di richieste da parte del pubblico italiano, il celebre comico britannico debutterà questa sera nel nostro Paese con un’unica imperdibile data all’Unipol Forum di Milano, sold out da mesi.
Si tratta del primo spettacolo di Gervais in Italia, “Mortality”.
Nato a Reading nel 1961, Gervais è una delle figure più influenti della comedy britannica contemporanea. Dopo aver lavorato per nove anni in un ufficio, ha rivoluzionato il panorama televisivo con “The Office” (2001-2003), mockumentary che ha ridefinito i canoni della sitcom moderna, dando origine a un remake americano anch’esso di culto.
Il successo internazionale della serie, venduta in oltre 80 Paesi, ha consacrato Gervais come autore, attore e regista di talento, noto per il suo stile provocatorio e politically incorrect.