Schindler’s List finisce con un epilogo conclusivo che rivela che Göth fu condannato per crimini contro l’umanità e giustiziato tramite impiccagione, mentre il matrimonio e le attività commerciali di Schindler fallirono dopo la guerra. Nel presente, molti degli Schindlerjuden sopravvissuti e gli attori che li interpretano visitano la tomba di Schindler e pongono delle pietre sulla sua lapide (un tradizionale segno ebraico di rispetto per i morti), dopo di che Liam Neeson depone due rose.
Precedentemente, in quanto membro del Partito Nazista e profittatore di guerra, Schindler deve fuggire dall’avanzata dell’Armata Rossa per evitare la cattura. Alle guardie SS della fabbrica è stato ordinato di uccidere la manodopera ebraica, ma Schindler le convince a non farlo. Salutando i suoi operai, si prepara a dirigersi verso ovest, sperando di arrendersi agli americani. Gli operai gli consegnano una dichiarazione firmata che attesta il suo ruolo nel salvare vite ebraiche e gli regalano un anello con incisa una citazione talmudica: “Chi salva una vita salva il mondo intero“. Schindler scoppia in lacrime, sentendo che avrebbe dovuto fare di più, e viene confortato dagli operai prima che lui e la moglie partano in auto. Quando gli Schindlerjuden si svegliano la mattina dopo, un ufficiale sovietico a cavallo annuncia che sono stati liberati, ma li avverte di non andare a est perché “lì vi odiano“. Gli ebrei si incamminano quindi verso la campagna.
Il film epico-drammatico del 1993, diretto e prodotto da Steven Spielberg e scritto da Steven Zaillian, è basato sul romanzo del 1982 L’arca di Schindler dello scrittore australiano Thomas Keneally. Il film segue le vicende di Oskar Schindler, un industriale tedesco che durante la Seconda Guerra Mondiale salvò dall’Olocausto più di mille rifugiati, per lo più polacchi ed ebrei, impiegandoli nelle sue fabbriche. Il film è interpretato da Liam Neeson nel ruolo di Schindler, Ralph Fiennes in quello dell’ufficiale delle SS Amon Göth e Ben Kingsley nel ruolo del contabile ebreo di Schindler, Itzhak Stern.