Prima che Carrie Bradshaw diventasse l’icona di stile con le sue Manolo Blahnik e le riflessioni sull’amore in una New York anni Novanta, c’era Candace Bushnell, giornalista del New York Observer che, proprio nel 1994, inizia a raccontare la vita sentimentale e sessuale delle donne single nella metropoli attraverso una rubrica settimanale. Questi articoli, pungenti e ironici, hanno un successo incredibile tanto da venir raccolti in un libro capace di offrire uno spaccato autentico e audace sul mondo femminile di quegli anni dove “il romanticismo ha lasciato il condominio e nessuno fa più colazione da Tiffany”. In questo modo nasce Sex and the city, il libro, destinato a dare forma ad una delle serie che ha decisamente cambiato il tono della narrazione riferita alle donne.
Tra queste pagine, però, Carrie non è la protagonista assoluta, ma una delle tante voci che raccontano esperienze di appuntamenti, amicizie e carriera. Anche le sue amiche, come Charlotte, Miranda e Samantha, hanno caratteristiche diverse rispetto alla serie. Charlotte, ad esempio, è una giornalista inglese con una vita sessuale disinibita, Miranda una dirigente televisiva, e Samantha una produttrice cinematografica. Il personaggio di Stanford, invece, è descritto come un artista affascinante, alto e con lunghi riccioli, lontano dall’immagine televisiva.

Ma chi ha deciso di puntare su questo materiale per dare forma ad un prodotto unico nel suo genere e, soprattutto, in grado di rispondere ad una effettiva necessità del momento? Tutto si deve al produttore televisivo Darren Star, noto per Beverly Hills, 90210. Questo, infatti, rimane colpito dalla freschezza e dalla sincerità delle storie della Bushnell. Per questo motivo decide di adattarle per la televisione, creando una serie che parlasse apertamente di sesso, relazioni e amicizia dal punto di vista femminile. La scelta di HBO come emittente, poi, ha permesso una libertà narrativa senza precedenti, affrontando temi considerati tabù con ironia e realismo.
La serie Sex and the City, dunque, fa il suo debutto su HBO il 6 giugno 1998, con Sarah Jessica Parker nel ruolo di Carrie Bradshaw. Accanto a lei, Kim Cattrall (Samantha), Kristin Davis (Charlotte) e Cynthia Nixon (Miranda) formarono un quartetto, grande consumatore di Cosmopolitan, che diventa simbolo di una nuova femminilità: indipendente, consapevole e senza paura di parlare di sesso e sentimenti.
Una formula vincente che, nel corso delle sei stagioni, ha portato la serie a vincere numerosi premi, tra cui sette Emmy e otto Golden Globe, diventando un fenomeno culturale globale. La moda, le location esclusive e i dialoghi brillanti, poi, hanno contribuito a rendere Sex and the City un punto di riferimento per una generazione di donne.
Il successo della serie, inoltre, non si è estinto con la fine della sesta stagione. Successivamente, infatti, sono stati realizzati due film ed uno spin-off, The Carrie Diaries, destinato ad esplorare gli anni giovanili di Carrie. Nel 2021, per finire, HBO ha deciso di riprendere le fila della narrazione originale con And Just Like That…, una nuova serie che segue le protagoniste nella loro maturità, affrontando nuove sfide personali e sociali. Anche se, l’assenza del personaggio di Samantha e dell’incredibile caratterizzazione fatta da Kim Cattral, fa sentire il suo peso rendendo meno incisiva la narrazione.