Sherlock Holmes, film del 2009 dedicato all’omonimo celebre detective, finisce con Holmes (Robert Downey jr.) che, dopo aver sventato la minaccia di Lord Blackwood, scopre il coinvolgimento del professor Moriarty nell’affare; il supercriminale e arcinemico di Holmes è infatti riuscito a rubare l’avveniristico marchingegno che permette il controllo remoto degli oggetti tramite impulsi magnetici; il detective, quindi, si rende conto che il caso, che credeva chiuso, è in realtà più che mai aperto.
Nella Londra di fine ‘800, il geniale detective Sherlock Holmes e il suo fido assistente John Watson (Jude Law) hanno appena catturato Lord Thomas Blackwood, un esponente del governo britannico accusato di aver ucciso cinque donne durante rituali magici. L’uomo viene arrestato, ma prima di essere impiccato, giura a Holmes che il suo dominio è appena iniziato, e che ci saranno presto altre tre morti. Pochi giorni dopo l’impiccagione, la tomba di Blackwood viene ritrovata divelta, e all’interno della bara viene rinvenuto il corpo di Luke Reardon, un uomo affetto da nanismo; l’interesse di Holmes per il caso è doppio; da una parte, l’opinione pubblica ritiene ora che Blackwood sia resuscitato dai morti; in secondo luogo, il detective aveva ricevuto l’incarico di rintracciare Reardon da Irene Adler, raffinata ladra professionista ed ex avversaria di Holmes. Holmes, Watson e Adler decidono quindi di collaborare per risolvere il mistero e presto scoprono l’esistenza di una setta segreta di ispirazione magico – occultistica, che vanta tra i suoi membri molti uomini influenti, oltre a Blackwood; l’uomo intende scatenare un colpo di stato per sovvertire l’ordine governativo e togliere l’indipendenza, recentemente acquisita, agli Stati Uniti. A questo scopo, Blackwood elimina, in modo pittoresco, alcune persone che ritiene d’intralcio per il suo progetto, a cominciare dal Gran Maestro della setta, e proseguendo con l’ambasciatore statunitense in Inghilterra.
Dopo essere sopravvissuto per miracolo all’esplosione all’esterno del laboratorio segreto dove Blackwood conduceva i suoi esperimenti, Holmes, con un mandato di cattura sulla testa, emanato a suo nome da Coward, il corrotto Ministro degli Interni britannico, riesce a decodificare i simboli segreti della setta, deducendo che ciascun omicidio di Blackwood è legato a uno dei quattro simboli di riferimento (Uomo, Toro, Aquila e Leone); diviene subito chiaro che l’unico simbolo mancante, cioè il Leone, prefigura un attacco al Parlamento britannico. Con l’aiuto dell’amico Lestrade, ispettore di Scotland Yard, Holmes riesce a farsi portare al cospetto di Coward e a scoprire i dettagli del piano di Blackwood, che ha condotto una cerimonia segreta nelle fogne sotto il palazzo di Westminster. Coward, messo alle strette, cerca di uccidere Holmes, ma il detective riesce a saltare da una finestra e a gettarsi nel Tamigi, dove viene raccolto da Watson e Adler: i tre, arrivati alle fogne, scoprono un complesso congegno capace di inviare segnali a distanza tramite l’uso di onde elettromagnetiche. All’interno del macchinario, sviluppato da Reardon, si trovano delle fiale di cianuro; Blackwood. premendo un semplice pulsante, diffonderà il veleno tramite i condotti di aerazione, uccidendo tutti i parlamentari in seduta; lui e i seguaci della setta, immuni grazie all’assunzione di un antidoto, potranno così prendere possesso del governo e iniziare la rivoluzione auspicata. Mentre Sherlock e Watson lottano con uno degli sgherri di Blackwood, Adler cerca di disattivare il marchingegno, e dopo esserci riuscita, fugge lungo le fogne, fino a un ponte in costruzione, con il cianuro sotto il braccio. Holmes, raggiuntala, le chiede spiegazioni, e la donna accetta.
Nel frattempo, però, anche Blackwood è arrivato; l’uomo scaraventa Irene giù dal ponte, e in seguito intraprende una colluttazione con Holmes; con astuzia, il detective lega la caviglia di Blackwood a un cavo; mentre il nobile viene lentamente trascinato lungo il ponte, Holmes riepiloga agli spettatori tutti gli elementi del caso, smascherando uno a uno gli stratagemmi utilizzati da Thomas per uccidere i suoi bersagli senza farsi scoprire. Mentre il ponte in costruzione viene ulteriormente danneggiato da carrucole in caduta, Blackwood, appeso nel vuoto grazie a delle esili catene, resta strangolato e muore, al cospetto di un corvo nero gracchiante. Adler, rimasta incosciente su una banchina, viene salvata da Holmes; la donna, finalmente, gli confessa di essere stata assunta dal professor Moriarty per localizzare Reardon, e prega Holmes di non sottovalutare il nuovo avversario.
Tempo dopo, Watson, in visita da Holmes a Baker Street con la promessa sposa Mary Marston, lo trova legato al soffitto con una fune; il detective sta infatti cercando di ricostruire la prima finta impiccagione di Blackwood, e all’arrivo dell’amico, gli comunica cos’ha scoperto: Blackwood, con la complicità di una guardia, si era fatto mettere un gancio nascosto nei pressi del cappio, in modo che la distribuzione equa del peso su tutto il corpo non sollecitasse il collo; inoltre l’uomo aveva precedentemente assunto una tossina in grado di indurre uno stato di morte apparente, riducendo al minimo il battito cardiaco; la reputazione di Watson che, in quanto medico, aveva firmato il certificato di morte di Blackwood, è così salva. Prima che i nostri amici possano festeggiare però, si presenta alla porta un agente di polizia che informa Holmes del ritrovamento del cadavere di un collega nelle fogne di Westminster, colpito a bruciapelo con una pistola di piccolissimo calibro. Holmes capisce allora che Moriarty si è introdotto nei canali per rubare il macchinario di Blackwood e vistosi scoperto, ha ucciso l’agente. Il detective, osserva pensieroso fuori dalla finestra e rivolgendosi all’agente, esclama: “Caso riaperto””.
Sherlock Holmes, diretto da Guy Ritchie e basato sui personaggi letterari creati da Arthur Conan Doyle, è interpretato da Robert Downey Jr. (Holmes), Jude Law (Watson), Mark Strong (Blackwood) e Rachel Mc Adams (Irene).