Strappare lungo i bordi è tratto da una storia vera? In parte sì. Zerocalcare ha spesso raccontato che la serie animata uscita su Netflix, e che porta la sua firma, l’ha visto prendere ispirazione da diversi elementi della sua vita personale.
Partiamo dal concetto che ogni opera di Michele Rech, questo il nome di battesimo del fumettista, parte da qualcosa vissuto da lui in prima persona. In alcuni lavori poi la fantasia si mescola e dà vita a un turbinio di personaggi immaginari come in questo caso il famoso Armadillo che interpreta la sua coscienza. Nonostante il suo stile fumettistico Zerocalcare è sempre protagonista dei suoi lavori e anche stavolta racconta un momento tragico, quello del viaggio con Sarah e Secco per ricordare un’amica morta.
Se siete romani e siete nati tra gli anni Ottanta e Novanta sicuramente vi renderete conto che la storia raccontata nella miniserie di Netflix vi appartiene tra lavori precari, Msn e le insicurezze nell’affrontare le prime relazioni. Certo gli spunti possono essere differenti rispetto al reale anche facendo il paragone col fumetto La profezia dell’armadillo che ha una storia simile e dove Alice si chiama Camille e il viaggio verso Biella è per la Francia.
Non sappiamo quale sia la storia vera dietro Strappare lungo i bordi, ma Zerocalcare non ha mai nascosto di aver preso spunto dalla sua vita. Tanto che a Il Sole 24 Ore lo stesso autore specificò: “Pensate che il Secco, quello vero, quando ha visto la serie mi ha detto che mi ero venduto e che avevo venduto anche lui”.