C’è stato un tempo in cui le più grandi star della musica mondiale si unirono non per vendere dischi, ma per cambiare il mondo. Sembrerebbe un intro Tolkeniano, ma in realtà questo grande evento è successo. Era il 2 luglio 2005 e il Live 8 ha trasformato la musica in un amplificatore per la giustizia sociale, facendo saltare dalla sedia non solo la gente negli stadi, ma anche le coscienze di tutti all’epoca.
Organizzato da Bob Geldof, cantante e attivista imprenditore irlandese, il Live 8 è stato un vero e proprio terremoto globale. Non si è trattato solo di concerti fini a loro stessi, ma di un grido collettivo lanciato ai potenti della terra a pochi giorni dal vertice G8 tenutosi in Scozia. Il messaggio era semplice e chiaro: “Make Poverty History”, ovvero “rendiamo la povertà un ricordo del passato”.
Dalla London’s Hyde Park a Londra, passando per Roma, Berlino, Parigi, Tokyo, Johannesburg, Mosca, questo giga evento è stato visto in simultanea in tutto il globo coinvolgendo milioni di persone. Tutti potevano partecipare, infatti l’ingresso era gratuito proprio per sottolineare che l’obiettivo non era raccogliere guadagni, ma raccogliere attenzione. Geldof e i partecipanti chiedevano ai leader del G8 di cancellare il debito dei paesi poveri, aumentando l’aiuto allo sviluppo e riformando il commercio globale in modo più equo. Sul palco si sono esibiti artisti dal calibro dei Pink Floyd (che per l’occasione si riunirono), U2, Coldplay, Duran Duran, Ricky Martin e la lista potrebbe durare per ore.
Qualcosa di molto simile accadde esattamente vent’anni prima nel celebre Live Aid, organizzato sempre da Bob Geldof il 13 luglio 1985 (sì, ci avviciniamo a un altro compleanno grosso) con lo scopo di raccogliere fondi per combattere la carestia in Etiopia che aveva causato milioni di morti e sofferenze inimmaginabili. Il concerto fu leggenda: trasmesso in diretta mondiale, si svolse in contemporanea negli stadi di Wembley a Londra e del John F. Kennedy a Philadephia, ed in misura minore da Sidney, Mosca, Tokyo, Vienna e Berlino.

Si annotano alcuni momenti indimenticabili, tra cui l’esibizione dei Queen con la performance di Freddy Mercury che entrò nella storia della musica come una delle migliori performance mai viste, ma anche le apparizioni degli U2, David Bowie, Elton John, The Who, Sting, Phil Collins, Led Zeppelin, Bob Dylan, Tina Turner e Madonna tra moltissimi altri. L’evento raccolse oltre 100 milioni di dollari da devolvere in aiuto all’Etiopia.
Il Live Aid e il Live 8 hanno dimostrato che la musica può ancora essere politica e non solo intrattenimento fine a se stesso. Ha riportato l’attenzione sugli avvenimenti attuali e le grande ingiustizie nel mondo e, seppur anche solo per un giorno, ha riunito sotto lo stesso cielo milioni di persone che condividevano lo stesso ideale.