È un trend in aumento e grazie ai Campionati Europei di Calcio che si stanno svolgendo in questi giorni in Germania, li abbiamo finalmente scoperti. Si tratta dei cimiteri per tifosi, strutture costruite per accogliere i resti mortali degli esseri umani (e fin qui, nulla di strano), fatti apposta però per i tifosi di una determinata squadra. Alcuni club, infatti, offrono questo servizio speciale a propri supporter. Fornendo loro un luogo dove riposare in pace, continuando idealmente a tifare. Il primo club al mondo ad avere questa intuizione è stato il Boca Juniors di Diego Armando Maradona che decise la costruzione di un campo santo attiguo allo stadio per evitare che i tifosi continuassero a disperdere le ceneri dei propri cari sul prato dello stadio.
In Europa il primo club a portare avanti questa iniziativa è stato l’Amburgo nel 2008. Poi sono arrivati Atletico Madrid e Barcellona.
In Germania, lo Schalke 04, squadra di Gelsenkirchen, città che ospiterà la prossima supersfida tra Italia e Spagna, ha già il suo cimitero per i tifosi. Si trova vicino allo stadio Veltins-Arena e ha la forma di un campo. La struttura conta 1904 posti, come l’anno di fondazione della squadra. Piccola curiosità: il loculo numero nove non sarà mai assegnato perché è il numero del rivale storico dello Schalke, il Borussia Dortmund.
Anche in Brasile esiste un cimitero per tifosi, è quello del Corinthians di San Paolo. Si tratta (al momento) del più grande al mondo con i suoi 402 mila metri quadrati. Fatto per gli ex giocatori e i tifosi, contiene le spoglie di 70 mila persone. I costi? Non proprio alla portata, ma neanche esorbitanti, da 1.500 a 2.600 euro circa. Nel cimitero di Corinthians para sempre si avrà la possibilità di avere il funerale con l’inno del club, la corona di fiori a forma di stemma del Corinthians. Tutto questo senza un briciolo di verde, però, che è il colore degli arcirivali del Palmeiras.
Come funzionano i cimiteri per tifosi? Lo schema è sempre lo stesso. Bisogna acquistare un loculo per qualche migliaio di euro, con costi proporzionati al luogo di sepoltura, e avere così la possibilità di restare connessi alla propria squadra anche dopo la morte. Solitamente, i corpi restano lì per un tot di anni. Nel caso dell’Atletico Madrid, per esempio, si parla di 25 anni, prorogabili fino a 50.