Oscar Pistorius nel mondo dell’atletica leggera è famoso perché indossava delle protesi alle gambe in fibra di carbonio che gli permettevano di correre come gli atleti non disabili. Il sudafricano, infatti da bambino ha perso le gambe a causa di una grave malformazione congenita.
Oscar Pistorius è nato con una grave malformazione, la emimelia fibulare, infatti gli mancavano entrambi i peroni e i piedi erano gravemente malformati. All’età di undici mesi, ha subito l’amputazione delle gambe. Durante gli anni del liceo ha praticato il rugby e la pallanuoto. Un infortunio lo ha portato all’atletica leggera, dapprima per motivi di riabilitazione e successivamente per scelta.
L’atleta aveva due soprannomi, il primo era “the fastest man on no legs” (il più veloce uomo senza gambe). Il secondo “Blade Runner” (un gioco di parole sulle sue protesi agli arti inferiori, che sembravano lame, la sua specialità atletica e il celebre film diretto da Ridley Scott). Pistorius è un amputato bilaterale, già detentore dei record mondiali sui 100, 200 e 400 metri piani nella categoria T44 – amputazione di un arto al di sotto del ginocchio. Correva grazie a particolari protesi in fibra di carbonio, denominate cheetah (ghepardo).
Nel 2012, Oscar Pistorius ha ottenuto sui 400 metri piani il minimo valido per la partecipazione ai Giochi olimpici di Londra. Grazie a questo risultato, è stato convocato sia per la prova individuale che per la staffetta 4×400 metri. Con la partecipazione olimpica, Pistorius è diventato il primo atleta amputato capace di gareggiare ai Giochi olimpici nell’atletica leggera.
Il 4 agosto Oscar Pistorius ha superato la batteria dei 400 metri piani, correndo in 45″44, suo primato stagionale. Il giorno dopo ha gareggiato in semifinale, giungendo 8º della propria serie con il tempo di 46″44 e venendo eliminato. In quest’occasione il campione mondiale Kirani James ha chiesto e ottenuto di scambiare con lui il pettorale con i rispettivi cognomi.