Tanto tuonò che piovve. Dopo l’incidente diplomatico delle scorse ore, ovvero le durissime contestazioni dei tifosi, la Roma ha deciso di inoltrare all’Adidas una richiesta – già accolta – per togliere dal mercato la felpa messa recentemente in commercio. Lo riferisce il Corriere dello Sport. Il club, inoltre, ha aperto un procedimento disciplinare nei confronti di Michael Wandell, responsabile del lancio del kit Adidas per la nuova linea della stagione 2024/25. La sua colpa? Un errore troppo grande. Ma qual è questo famoso errore? Uno solo: il colore.
I tifosi della Roma, infatti, avevano polemizzato duramente contro Adidas, che dallo scorso anno è sponsor tecnico della squadra capitolina. In occasione della presentazione dei kit d’allenamento, l’azienda sportiva aveva messo in vendita sul suo sito una felpa molto criticata dai supporter giallorossi. Il motivo? Aveva (più o meno) i colori dei nemici sportivi della Lazio. Oltre ai classici colori rosso e oro della squadra e all’immancabile lupetto, infatti, c’era anche un inserto celeste (colore dei “cugini”) che ha scandalizzato lo zoccolo duro della tifoseria. Con il classico tam tam generale, amplificato dal web, comprensivo di lamentele, appello al boicottaggio, petizione e via di seguito. Evidentemente, hanno avuto ragione loro.
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Può sembrare una piccolezza, ma nella capitale il tifo calcistico è addirittura superiore alla fede religiosa. E uno scivolone come questo avrebbe potuto avere ripercussioni pesanti in termini di vendite. Nonostante Adidas si fosse subito affrettata a specificare che il tono di celeste non era lo stesso di quello della Lazio, l’indumento è stato tolto dal mercato. La sfumatura, in ogni caso, si rifaceva a quella di un murales di Testaccio utilizzato come ispirazione per i colori della maglia ufficiale che sarà presentata il 18 luglio. Ed è più un verde acqua che un celeste. Chissà cosa succederà ora alle maglie.
Nel 1999 un incidente simile capitò anche ai tifosi della Lazio, guarda caso con Puma, che è l’azienda rivale di Adidas da sempre (anche se i rispettivi fondatori erano fratelli). Puma infatti realizzò delle maglie specifiche per la Coppa delle Coppe (poi vinta dai biancocelesti) di colore giallo acceso, con strisce nere. Nulla di male, se non per un piccolo dettaglio: lo sponsor sulla maglia era quello della Del Monte, un grosso stemma rosso. Che sul giallo della maglia creò un pericoloso accostamento cromatico, uguale a quello dei rivali della Roma. Anche in quel caso ci furono contestazioni e recriminazioni. Ma i tifosi acquistarono lo stesso le casacche, che non furono ritirate dal mercato.
Questo è un anno nero per Adidas. Anche con la maglia della nazionale tedesca sono scoppiate terribili polemiche sulla forma del numero 44, che somigliava al simbolo delle SS naziste,