La depressione è una patologia complessa che può manifestarsi con sintomi di diversa gravità. Nella maggior parte dei casi, il trattamento avviene in regime ambulatoriale, ma in alcune circostanze il ricovero ospedaliero diventa una necessità per garantire la sicurezza del paziente e migliorare l’efficacia delle cure. Nei giorni scorsi il critico d’arte e politico Vittorio Sgarbi è stato ricoverato al policlinico Gemelli di Roma in seguito al riacutizzarsi della crisi depressiva con cui convive da molto tempo. In una recente intervista all’inserto Robinson del Corriere della Sera ha detto:
“Non ne avevo mai sofferto. Mi sembra un treno che si è fermato a una stazione sconosciuta. la mia attuale malinconia o depressione è una condizione morale e fisica che non posso evitare. Come abbiamo il corpo, così ci sono anche le ombre della mente, dei pensieri, fantasmi che sono con noi e che non posso allontanare. Ho perso parecchi chili. Faccio fatica in tutto. Riesco a tratti ancora a lavorare. Ho sempre dormito poco. Ora passo molto tempo a letto”.
Visualizza questo post su Instagram
La notizia del suo ricovero per depressione ha destato grande clamore. Detto che ogni depressione si presenta con caratteristiche specifiche, il ricovero in ospedale viene considerato nei seguenti casi:
- Se una persona manifesta ideazioni suicide attive, ha tentato di togliersi la vita o presenta un rischio elevato di farsi del male, il ricovero è essenziale per proteggerla e stabilizzare la sua condizione.
- Quando i sintomi sono così intensi da impedire le normali attività quotidiane (mangiare, lavarsi, vestirsi, comunicare), il supporto ospedaliero diventa necessario.
- Alcuni casi di depressione maggiore sono accompagnati da deliri o allucinazioni. La psicosi depressiva richiede un monitoraggio specialistico e una terapia farmacologica mirata.
- Se i farmaci antidepressivi e la psicoterapia non hanno avuto effetto e la condizione del paziente continua a peggiorare, il ricovero permette di riformulare la strategia terapeutica.
Secondo quanto rivelato da Fanpage.it, Sgarbi rifiuta il cibo ed è quindi alimentato, inoltre si sarebbe chiuso in sé stesso, senza voglia di comunicare. Rientrerebbe quindi nella casistica indicata in precedenza.
Alcune persone con depressione severa possono beneficiare di trattamenti specifici disponibili solo in ambiente ospedaliero, come la terapia elettroconvulsivante (TEC), utilizzata (sempre meno, va detto) in casi di depressione resistente o catatonica.
Se la depressione, poi, si associa ad altri disturbi gravi, come il disturbo bipolare, la schizofrenia o l’abuso di sostanze, il ricovero può essere utile per una gestione integrata delle diverse problematiche.
Ci sono diverse modalità di ricovero. Quello volontario avviene su richiesta del paziente o su consiglio dello specialista, quando la persona riconosce di avere bisogno di cure più intensive.
Il ricovero in trattamento sanitario obbligatorio (TSO) (a cui si sono sottoposti gli scrittori Daniele Mencarelli e Paolo Cognetti), viene disposto in casi di grave pericolo per sé o per gli altri, quando il paziente rifiuta le cure ma necessita di assistenza immediata.
Il ricovero ospedaliero non è una soluzione definitiva, ma un intervento temporaneo per stabilizzare il paziente in situazioni critiche, impostare un trattamento efficace e fornire un ambiente sicuro e protetto per il malato e i suoi familiari, oltre che per offrire supporto psicologico e farmacologico intensivo.