Basta poco per scatenare la paura più profonda. Prendete le Backrooms, fenomeno web che si è diffuso rapidamente da un paio d’anni a questa parte e che presto arriverà anche al cinema. Di cosa si tratta? Di una sorta di gioco a livelli ambientato tra labirinti di muri gialli con luci ronzanti, che rientra nel mondo narrativo del Creepypasta. Ovvero, storie horror brevi e spesso anonime, diffuse on-line e create apposta per spaventare o disturbare i lettori.
È bastato pubblicare la foto di uno di questi luoghi spettrali, sulla board /x/ di 4chan. E da quel momento – è il 2029 – si è scatenata una spaventosa onda senza fine. Già, perché esplorare i corridoi che sembrano usciti da un film horror è a sua volta un’esperienza raccapricciante. Tale da creare un universo a sé. Negli anni, infatti, gli utenti hanno creato livelli sempre più complessi, ipotizzando creature ostili in ognuno di essi.
Questa sorta di Minecraft dell’orrore (ci perdonino i puristi dell’uno e dell’altro universo), va tantissimo soprattutto su YouTube dove il re assoluto delle Backrooms è Kane Pixels, al secolo Kane Parsons. Il quale, a soli 17 anni, ha creato un sottogenere nel found footage, dirigendo dei corti attorno all’idea del filmato ritrovato di una Backroom appunto.
Un’idea geniale che A24, gli specialisti dell’horror indie trasformerà in film con la collaborazione di Atomic Monster di James Wan, Chernin Entertainment e 21 Laps di Shawn Levy.
Insomma, oggi l’horror si fa con poco. Un labirinto giallino, una creatura spaventosa (che si può anche solo immaginare) e poco altro. Al resto ci pensano gli utenti che per rendere più divertente la cosa hanno anche lanciato una vera caccia al tesoro per capire quali fossero le reali location delle Backrooms. Per esempio, la prima foto che diede origine al fenomeno, pare fosse stata scattata nel 2003 in un negozio a Oregon Street a Oshkosh (Wisconsin), del franchise di oggettistica HobbyTown.