La Egg Crack Challenge spopola su TikTok Ma di cosa si tratta? In questa nuova sfida del web i genitori di bambini, anche molto piccoli, si divertono a pubblicare video nei quali rompono delle uova sulle loro teste, magari mentre sono impegnati a cucinare. Nella maggior parte dei video però, a giudicare dalle facce dei bambini, questa sorpresa non viene accolta positivamente. E a dirla tutta, neanche gli psicologi hanno commenti positivi su questa trovata.
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Quello che potrebbe sembrare un semplice gioco tra genitori e figli sta diventando una moda criticatissima sui social network. L’hashtag EggChallenge conta quasi 5 miliardi di visualizzazioni in tutto il mondo e sta mandando in tilt non solo il social network cinese, ma tutte le piattaforme. Si tratta solo dell’ennesima dimostrazione di come la nostra vita stia sempre più diventando dipendente dai like sui social network. Non tutti si rendono conto infatti che questa nuova tendenza potrebbe rendere insicuri i più piccoli, esposti alle risate del pubblico e magari non ancora in grado di capire perché quella che dovrebbe essere un genitore li coinvolge in scherzi di questo tipo. E dalla Cina, passando per l’America, la Egg Crack Challenge è arrivata anche in Italia con moltissime visualizzazioni anche nel nostro paese per le sfide all’estero ma anche per quelle nostrane.
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Risulta difficile dare un giudizio sulla Egg Crack Challenge senza farsi travolgere da sentimenti e pregiudizi. La palla passa dunque agli psicologi che dovranno dare risposte su eventuali problemi causati a livello emotivo nei più piccoli. La dottoressa Angela Sbordone, psicologa, su Facebook ha commentato il nuovo trend con un post eloquente: “Mi è venuto in mente Winnicott, brillante pediatra e psicoanalista britannico, che definiva “la madre sufficientemente buona”, il genitore che e’ in grado di costruire per il figlio uno spazio sicuro all’interno del quale potrà crescere soddisfatto e sereno” – ha detto la dottoressa – “Non oso immaginare come Winnicott, oggi, definirebbe questa categoria di genitori, che ignora come un gesto come questo possa essere avvertito dai propri figli. Per comprendere occorre semplicemente vedere le facce dei bimbi che lo subiscono: di certo non si divertono. Come vedrebbe un momento gioioso, quale la preparazione di un dolce insieme alla propria mamma, trasformarsi in un momento di spavento per un bambino. Forse lo valuterebbe un atto di violenza. Perché usare la paura di un bambino per una propria (stupida) soddisfazione, produrre spavento, sbigottimento, turbare un momento di armonia per farne derisione, scherno, è un atto violento (e anche sadico, per essere precisi). Non so Winnicott cosa direbbe di questa genitorialita’ targata 2023. Io banalmente in questi video vedo “adulti sufficientemente deficienti”. A cui romperei un uovo su l’unico neurone che mostrano di avere.”