A caccia del vedovo d’oro, film tv statunitense del 2021, finisce con la condanna di Celeste al processo per l’omicidio di Steve; la drammatica testimonianza della figlia Kristina, che ha registrato una conversazione privata in cui la madre ha confessato i suoi crimini, non lascia scampo alla donna. Il film, ispirato a eventi reali, si conclude con alcune scritte a video che comunicano allo spettatore il destino dei vari personaggi; Celeste, condannata all’ergastolo, non potrà richiedere la libertà vigilata prima del 2042; Tracey ha finito di scontare la sua pena nel 2011, mentre Jennifer e Kristina, le due figlie di Celeste, hanno deciso di non avere più nulla a che fare con la loro madre.
Celeste è una madre single, che cerca di sbarcare il lunario lavorando come barista in un locale di lusso, alla ricerca di potenziali clienti facoltosi da agganciare; un giorno al tavolo si presenta Steve Beard, un ex produttore televisivo, reduce da una lucrosa vendita. Fiutando l’affare, Celeste entra nelle grazie dell’uomo, vedovo da poche settimane, e inizialmente si fa assumere come tuttofare alla gigantesca villa del miliardario; i due in breve diventano amanti, e nel giro di pochi mesi, sposi. Mentre la figlia adulta di Steve, Becky, non vede di buon occhio l’unione, alle figlie di Celeste, Jennifer e Kristina, non sembra vero di poter finalmente avere un padre affettuoso e amorevole.
Il matrimonio, però, si deteriora rapidamente; Steve accusa Celeste di scialacquare i suoi risparmi e minaccia un divorzio, nel qual caso, grazie all’accordo pre-nuziale, a Celeste spetterebbero solo briciole dell’immenso patrimonio. In preda a una crisi nervosa, la donna minaccia il suicidio e successivamente decide di farsi ricoverare presso una clinica psichiatrica per clienti molto abbienti; qui, fa amicizia con Tracey, una donna affetta da gravi disturbi psicologici, che si innamora immediatamente di lei; Celeste a sua volta le confida che è lì, per scappare dal marito, che l’ha imprigionata in una relazione tossica. Una volta terminato il ricovero, Celeste riprende la sua solita routine, invitando spesso Tracey a stare in famiglia; la giovane donna, osservando le dinamiche di coppia tra Celeste e Steve, si rivela sempre più gelosa di lei.
Dopo qualche mese, l’equilibrio emotivo di Celeste sembra di nuovo malfermo; è tempo di un altro ricovero. La donna, prima di rientrare in clinica, telefona a Tracey per chiederle di farsi ricoverare insieme a lei. Una volta all’interno della clinica, Celeste confessa alla compagna di stanza che il marito sta progettando una vacanza in Europa per loro due, e che quasi sicuramente coglierà l’occasione per ucciderla o costringerla al suicidio.
Convinta di agire nell’interesse dell’amata, Tracey si introduce nella villa nottetempo e spara diversi colpi all’addome di Steve, addormentato nel suo letto. L’uomo viene trasportato in ospedale in condizioni critiche; i detective incaricati delle indagini scoprono a casa di Tracey un fucile compatibile con l’arma del delitto; la donna confessa subito, ma dice di aver ferito Steve per proteggere Celeste dal marito violento; solo successivamente, in seguito a ulteriori pressioni, confesserà di averlo fatto, spinta da Celeste in persona. Nel frattempo, Steve muore e la moglie viene incriminata per omicidio.
Nelle figlie, intanto, crescono i sospetti riguardo agli atteggiamenti della madre, sempre più scostanti e evasivi; Celeste, infatti, è preoccupata per l’eventuale testimonianza di Tracey al processo. Disperata, chiede allora aiuto ad Heather, che gestisce un salone di bellezza in zona e ha conoscenze nella malavita; Celeste le stacca un assegno da 10.000 dollari per far fuori Tracey. Le cose sembrano andare per il meglio, ma tempo dopo, Kristina ritrova l’assegno tra le carte della madre. Insospettita, si reca al salone e scopre che Heather l’ha lasciato da molte settimane, all’improvviso. Quando la figlia fa pressioni su Celeste per sapere la provenienza dell’assegno, la donna capisce di essere stata ingannata. Heather è scappata con i soldi, e Tracey è ancora viva.
Per uscire dalle sue difficoltà, a Celeste non resta che la via del processo; grazie all’opera di un buon avvocato, in aula la sua posizione pare solida; tutta la responsabilità viene fatta ricadere su Tracey, affetta da gravi turbe, e convinta di avere una relazione sentimentale con Celeste. Kristina e Jennifer, però, sono sempre più convinte della colpevolezza della madre e decidono di registrare tutte le loro conversazioni con lei, per evitare di essere manipolate. E proprio nel momento in cui per Celeste la strada verso l’assoluzione sembra spianata, Kristina consegna alla polizia il nastro di un incontro avuto con la madre qualche giorno prima. La ragazza viene quindi chiamata al banco dei testimoni a corroborarne il contenuto: la giuria ascolta così Celeste confessare di aver pagato Heather perché uccidesse Tracey, impedendole così di testimoniare. Quest’ultimo decisivo elemento certifica la condanna di Celeste all’ergastolo.
A caccia del vedovo d’oro, tratto dal saggio The Fortune Hunter, di Suzy Spencer, a sua volta basato su fatti realmente accaduti, vede nei panni di Celeste Julie Benz, prolifica attrice televisiva già vista nei panni di Rita nella serie tv Dexter.