Jean-Luc Krautsieder nato il 23 giugno 1986 a Nizza, era un giovane musicista e giornalista pubblicista morto il 22 settembre 2023 in Francia, dopo un’aggressione subita quattro anni prima. Nel giugno del 2019 infatti, Jean-Luc era stato selvaggiamente picchiato e rapinato da tre malviventi e dopo essere finito in coma era rimasto tetraplegico. Il ragazzo ha vissuto a Latina con sua madre Lucia Pellecchia e la sorella Alessia dal 1988 al 2016 (il padre di Jean-Luc è francese) e proprio la signora Lucia negli ultimi anni, aveva lanciato un appello per chiedere aiuto burocratico ed economico per riportare suo figlio a Latina, per prendersene cura. Prima dell’aggressione il giovane aveva frequentato il liceo scientifico e si era laureato in Scienze della Comunicazione alla Sapienza di Roma. Aveva molti interessi, tra cui il disegno, che lo avevano portato ad impegnarsi nei contesti più disparati, anche nel sociale.
Dal 2016 il ragazzo risiedeva in Francia, a Langon, una frazione di Bordeaux, per motivi di lavoro. Il 1 giugno 2019 il giovane era andato a trovare la nonna e stava tornando verso la propria abitazione, a circa mezzo chilometro di distanza. Durante il tragitto era però stato accerchiato da tre persone, che lo avevano derubato e aggredito. Due passanti lo avevano poi trovato privo di sensi disteso sull’asfalto e chiamato l’ambulanza che lo aveva portato all’ospedale Le Pellegren di Bordeaux. Il volto di Jean-Luc Krautsieder era così tumefatto che per il riconoscimento era stato necessario un esame genetico. Ricoverato in stato di coma, si era svegliato dopo due mesi ma era stato poi trasferito in un centro di riabilitazione di Bordeaux e poi in una struttura per disabili, fino al giorno del decesso. Per quanto riguarda i suoi aggressori, secondo Latina Oggi si tratta di due adulti attualmente sottoposti all’obbligo di firma e di un minorenne che non ha mai fatto un giorno di carcere.
“Non abbiamo mai scoperto il motivo di tanta violenza, un episodio assurdo, senza alcuna motivazione, avvenuto mentre mio figlio stava tornando a casa dopo essere andato a trovare la nonna che abitava poco distante da lui”
L’aggressione lo aveva devastato. Era un tetraplegico con minima coscienza e come aveva spiegato Lucia aveva bisogno di assistenza continua: “Non può alimentarsi da solo, mangia soltanto roba frullata, beve acqua gelificata, porta il pannolone e non riesce nemmeno a pronunciare il proprio nome”
Il giovane originario di Latina era molto conosciuto in città, e numerosi eventi di solidarietà sono stati organizzati in questi anni. La notizia della sua morte è stata data da Damiano Coletta, l’ex sindaco di Latina e oggi consigliere comunale di opposizione che, in qualità di primo cittadino, aveva seguito il caso. Damiano Coletta ha scritto su Facebook: “Era in Francia per lavoro, non è più tornato. In questi tre anni la solidarietà dei latinensi non è mancata per contribuire alle spese per la struttura sanitaria di riabilitazione dove si sperava potesse trovare salvezza. Tre anni in cui la lontananza ha pesato ancor di più sul dolore dei suoi cari. Oggi Jean ci ha lasciati”.
Mandando il suo “abbraccio più affettuoso” alla madre, alla sorella e alla famiglia del giovane, il sindaco ha poi concluso con un augurio: “Riposa in pace, Jean”. Vicinanza e cordoglio anche dall’attuale sindaca Matilde Celentano. “Oggi, purtroppo, la brutta notizia che ha lasciato tutti senza parole”, ha scritto sulla sua pagina Facebook e ha chiosato: “Alla famiglia mando un caloroso abbraccio a nome di tutta la comunità”.