Tutto per mio figlio non è tratto da una storia vera ma è ispirato a fatti realmente accaduti a diverse famiglie che negli anni si sono rapportate al fenomeno della camorra e del racket. Di particolare influenza su quanto narrato è stata la vicenda di Federico Del Prete (1957 – 2002) un sindacalista del Sindacato Nazionale Ambulanti nelle zone del Casertano e del Napoletano che decise di ribellarsi al racket delle estorsioni subite da parte della criminalità organizzata. Nel 2001 la sua battaglia portò all’arresto di Mattia Sorrentino, un vigile urbano di Mondragone colluso con la Camorra.
A causa di questa storica vittoria, la criminalità organizzata non tardò a vendicarsi e Federico Del Prete fu assassinato il 18 febbraio 2002 a Casal di Principe. L’omicidio fu commesso dal camorrista Antonio Corvino, che in seguito si pentì e confessò il crimine per poi essere condannato, nel 2009, a scontare quattordici anni di reclusione in un carcere di massima sicurezza.
Nel 2009, a Federico Del Prete fu assegnata postuma la Medaglia d’oro al Merito Civile. La sua vicenda ha ispirato la sceneggiatura di Tutto per mio figlio, come spiegato a Famiglia Cristiana dal protagonista Giuseppe Zeno, che ha dichiarato: “C’è sicuramente la sua storia ma il film è un omaggio a tutte le figure che come lui hanno trovato il coraggio di ribellarsi alla criminalità organizzata. E offre un messaggio di speranza perché mostra che lo Stato è presente e agisce con maggior forza se i cittadini collaborano con la giustizia”.
Il film per la TV Tutto per mio figlio racconta la storia di un allevatore coraggioso che decide di ribellarsi alle ingiustizie che lui e i suoi colleghi subiscono da anni e di lottare contro la camorra. Nel cast troviamo Giuseppe Zeno, Tosca D’Aquino, Ernesto Mahieux, Antonia Truppo, Massimiliano Rossi e Nello Mascia. Il protagonista principale indossa i panni di Raffaele Acampora.