Il Leader dei 5 stelle e comico Beppe Grillo era vicino di casa del serial killer Donato Bilancia, a Genova, quando i due erano poco più che ragazzi. A rivelarlo è stato Marco Grasso, amico d’infanzia di Grillo. I due vivevano nello stesso stabile di Bilancia, in via Casoni.
Tra gli aneddoti raccontati da Grasso, uno era legato al fatto che Bilancia fosse solito tornare a casa a notte fonda dopo aver giocato e perso.
“Lo vedevamo arrivare da lontano, aveva una camminata dinoccolata, che era impossibile non riconoscere. Tornava a casa dopo aver perso al gioco. Ci divertivamo a farlo parlare. Diceva cose orribili su quelli che lo avevano battuto”.
A proposito del suo rapporto con Bilancia, come riportato da Dagospia, in passato Beppe Grillo ne ha parlato con una battuta delle sue: “Ero ragazzino, abitavamo a Genova, ed il nostro vicino di casa era il killer Donato Bilancia, aveva tre anni più di me. Quando la sera stavo fuori mia mamma mi diceva, “torna con Donato così sto più tranquilla”
Questo indica certamente un carattere già molto particolare dell’uomo, che in seguito avrebbe sviluppato una personalità criminale molto spiccata. Bilancia, infatti, si autoaccusò dell’omicidio del biscazziere Giorgio Centinaro, avvenuto il 16 ottobre 1997 a Genova. Lo soffocò perché Centanaro lo avrebbe truffato al tavolo da gioco. Non solo, pochi giorni dopo, il 24 ottobre, uccise un altro biscazziere, Maurizio Parenti e la moglie, sempre per lo stesso motivo.
Morto il 17 dicembre del 2020, mentre stava scontando 13 ergastoli nel carcere di Padova, Bilancia ha fatto parlare di sé per i numerosi delitti di cui si è macchiato. Parliamo di 17 omicidi tra il 1997 e il 1998 in Liguria e nel basso Piemonte. Cinque dei quali maturati, come detto, nell’ambito del gioco d’azzardo. Gli altri invece compiuti per lo più ai danni di prostitute. O sui treni (nel 1987 il fratello Michele si uccise gettandosi sotto a un treno tenendo in braccio il figlio Davide).
Fu arrestato nel 1998 e condannato appunto a 13 ergastoli e a 16 anni di prigione per il tentato omicidio di Lorena Castro. Morì per le conseguenze del Covid, rifiutando le cure.