Gennaro Di Napoli e Peppe Di Napoli non sono parenti: nonostante lo stesso cognome, i due pescivendoli napoletani sono saliti alla ribalta per un nuovo conflitto scoppiato nel pesce a Napoli. Peppe, classe 1973, è proprietario dell’omonima ristopescheria di Soccavo e conta oltre un milione di follower su Facebook. Gennaro, nato nel 1993, è invece proprietario de I Diamanti del Mare. La contesa non riguarda solo la qualità del pesce, i prezzi e la popolarità sui social, ma si è concentrata sul crudo.
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Nel corso dell’ultimo anno, molti pescivendoli napoletani hanno scoperto il potenziale dei social media, diventando veri e propri personaggi dietro al banco di pesce. Un esempio evidente è Peppe Di Napoli, classe 1973, proprietario dell’omonima ristopescheria di Soccavo. Con oltre un milione di follower su Facebook, Peppe attira l’attenzione con dirette che mostrano la sua vasta selezione di pesce e frutti di mare, creando una narrazione accattivante e divertente.
Seguendo l’onda del successo, Gennaro Di Napoli dei Diamanti del Mare, con i suoi giochi di parole in dialetto napoletano e la promessa di prezzi convenienti, ha conquistato quasi 350mila follower su Facebook, dimostrando un seguito significativo. Gennaro ha presentato ai suoi clienti due piatti di crudi diversi: la barca Diamante e la barca Robin Hood.
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La risposta di Peppe Di Napoli è stata decisa: “Tutti preparano queste ‘barche di crudo’ con scampi, gamberoni, tonno, salmone, ma sanno davvero che per consumare pesce crudo serve l’abbattitore a -40 gradi, come questo che mostro (mentre mostra il suo macchinario professionale)? Secondo me, molti di loro nemmeno sanno cosa sia un abbattitore. Vi invito a venire da me e lo abbatterò davanti a voi.”
Gennaro ha replicato: “Come può un giovane di 28 anni infastidire così tanto una persona più anziana? Come può una persona più anziana volere del male a un giovane come me che lavora onestamente? Che colpa ho? Seguo il mio percorso, mi dedico al mio lavoro, la gente è dalla mia parte, quindi ‘abbattetevi’. Non dico queste parole a caso. Vi auguro una buona giornata, vi voglio bene anche se fate cattiverie. Un giorno vi pentirete, ma quando vi passerà…!”
@pescheriadinapoli_Mamma mia 🤤🤤🤤
@pescheriadinapoli_♬ suono originale – Peppedinapoli
Negli ultimi anni, la mappa delle pescherie napoletane è cambiata, influenzata dalla pubblicità che ha assunto risvolti da spettacolo teatrale. Molti di questi esercizi si sono riconvertiti, offrendo non solo pesce fresco, crostacei e molluschi, ma anche servizi di friggitoria e persino cucina d’asporto.
@napoliinternazionaleIspezione a sorpresa dell’Asl Napoli 1 Centro e della Guardia Costiera a Soccavo presso la pescheria di Gennaro di Napoli, tiktoker noto come Robin Hood. I controlli sono stati approfonditi e, a quanto si apprende, scaturiscono da un’indagine volta alla verifica della provenienza della merce (che non sarebbe tracciata) che arriva sui banconi della pescheria del Di Napoli e dei capitali (di cui non si riuscirebbe a conoscere la provenienza) con cui ha avviato alcuni allevamenti di pesce in mare.
Questi non sono gli unici pescivendoli a sfruttare i social media. Ristoranti-pescheria come Capri, il Peschereccio a Fuorigrotta, Sasà 1963 nel centro di Napoli, Addo ‘e Guagliune a Ponticelli, e persino Pescheria Napul’è ad Afragola stanno guadagnando sempre più popolarità sui social.
@terramiaofficial #robinhood #idiamantidelmare #gennarodinapoli #dinapoli #rionetraiano #napoli #popolonapoletano #isolitinapoletani #terramia1926official #catania #sic ♬ suono originale – Terramia1926official🧿