Vinicio Riva, l’uomo che nel 2013 era stato abbracciato da Papa Francesco a S. Pietro, durante un’Udienza Generale, è morto mercoledì 10 gennaio, a 64 anni; Riva era affetto da una gravissima neurofibromatosi di tipo 1, detta anche morbo di Von Recklinghausen, una malattia genetica rara che causa la comparsa di innumerevoli escrescenze tumorali benigne su tutto il corpo; il caso di Riva era giunto all’attenzione dell’opinione pubblica proprio per via del lungo abbraccio ricevuto dal Pontefice, immortalato da una foto divenuta ormai iconica.
Riva, che risiedeva nel paesino di Isola Vicentina, era molto amato da tutti i suoi compaesani; in serata, dopo l’annuncio del decesso, è arrivato anche il saluto del presidente della Regione Veneto Luca Zaia: “In un mondo in cui per alcuni l’inseguimento della perfezione esteriore del corpo e l’esasperazione di alcune forme di salutismo sembrano essere una via imprescindibile, Vinicio è stato un modello nell’espressione di grandi valori e rapporti umani nella malattia, anche quella, come nel suo caso, fortemente deturpante. Una rara patologia gli ha reso la vita difficile ai limiti dell’impossibile fin da ragazzo ma, anche grazie all’aiuto di chi gli ha voluto bene, ha saputo dimostrare in una vita pur breve grande dignità e valore della vita nella sofferenza, divenendone un modello che ha tracciato una via di attenzione e rispetto. In questo momento invio le mie condoglianze ai familiari e agli amici“.
Vinicio Riva e Papa Francesco [Claudio Peri]
La neurofibromatosi di tipo 1, detta anche malattia di von Recklinghausen, è causata da una mutazione genetica che porta alla formazione di escrescenze tumorali (neurofibromi, sia benigni che maligni) su tutto il corpo; la prognosi varia sensibilmente da caso a caso, e non esistono cure specifiche, ma soltanto trattamenti multidisciplinari utili a ridurre la sintomatologia.