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Home » Attualità » Chi era Vinicio Riva, e che malattia aveva l’uomo che fu abbracciato dal Papa

Chi era Vinicio Riva, e che malattia aveva l’uomo che fu abbracciato dal Papa

Scopriamo chi era Vinicio Riva, l'uomo affetto da una grave malattia deturpante, che divenne famoso per l'abbraccio ricevuto da Papa Francesco.
Simone FrigerioDi Simone Frigerio12 Gennaio 2024
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vinicio riva
Vinicio Riva [CNN]
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Vinicio Riva, l’uomo che nel 2013 era stato abbracciato da Papa Francesco a S. Pietro, durante un’Udienza Generale, è morto mercoledì 10 gennaio, a 64 anni; Riva era affetto da una gravissima neurofibromatosi di tipo 1, detta anche morbo di Von Recklinghausen, una malattia genetica rara che causa la comparsa di innumerevoli escrescenze tumorali benigne su tutto il corpo; il caso di Riva era giunto all’attenzione dell’opinione pubblica proprio per via del lungo abbraccio ricevuto dal Pontefice, immortalato da una foto divenuta ormai iconica.

Vinicio Riva e Papa Francesco

Riva, che risiedeva nel paesino di Isola Vicentina, era molto amato da tutti i suoi compaesani; in serata, dopo l’annuncio del decesso, è arrivato anche il saluto del presidente della Regione Veneto Luca Zaia: “In un mondo in cui per alcuni l’inseguimento della perfezione esteriore del corpo e l’esasperazione di alcune forme di salutismo sembrano essere una via imprescindibile, Vinicio è stato un modello nell’espressione di grandi valori e rapporti umani nella malattia, anche quella, come nel suo caso, fortemente deturpante. Una rara patologia gli ha reso la vita difficile ai limiti dell’impossibile fin da ragazzo ma, anche grazie all’aiuto di chi gli ha voluto bene, ha saputo dimostrare in una vita pur breve grande dignità e valore della vita nella sofferenza, divenendone un modello che ha tracciato una via di attenzione e rispetto. In questo momento invio le mie condoglianze ai familiari e agli amici“.
Vinicio Riva e Papa Francesco [Claudio Peri]
A raccontare il toccante incontro con il Pontefice è stato lo stesso Riva, intervistato da Panorama in quei giorni. L’uomo racconta con dignità e senza pudori la storia della sua malattia: “I primi segni si sono manifestati dopo i quindici anni. Mi avevano detto che sarei morto a trenta. Invece sono ancora qui“. Gli fa eco la zia Caterina, che lo ha assistito fino all’ultimo: “Quand’era bambino e andavamo in ospedale, capitava che in sala d’attesa qualcuno, vedendolo, si allontanasse impaurito. Allora io me lo mettevo vicino e me lo tenevo stretto. Per fargli capire, a lui e a loro; A San Pietro Vinicio l’hanno messo tra i malati gravi perché l’hanno visto con la faccia così, ma lui non è grave. Non ha niente di grave, vero, Vinicio? Siamo andati giù in carrozzina solo perché tutte quelle ore in piedi in piazza, sai…“.

Vinicio Riva e Papa Francesco
Vinicio Riva e Papa Francesco [7colli.it]
Poi, è arrivato il momento del breve ma significativo abbraccio: “Prima gli ho baciato la mano, mentre lui con l’altra mi carezzava il capo e le ferite. Poi mi ha attirato a sé, abbracciandomi forte e baciandomi il viso. Avevo la testa contro il suo petto, le sue braccia che mi avvolgevano. E lui mi teneva stretto stretto, come coccolandomi, non si staccava più. Ho cercato di parlare, di dirgli qualcosa, non ci sono riuscito: l’emozione era troppo forte. E’ durato poco più di un minuto, ma a me è sembrata un’eternità. Dopo, mi sono girato verso la zia e le ho detto: Qua ghe aso le pene, ossia qui ci lascio le penne“.

La neurofibromatosi di tipo 1, detta anche malattia di von Recklinghausen, è causata da una mutazione genetica che porta alla formazione di escrescenze tumorali (neurofibromi, sia benigni che maligni) su tutto il corpo; la prognosi varia sensibilmente da caso a caso, e non esistono cure specifiche, ma soltanto trattamenti multidisciplinari utili a ridurre la sintomatologia.

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