Eduardo Scarpetta (1853-1925) è stato un celebre attore e commediografo napoletano, padre dei fratelli De Filippo. Ha fondato la dinastia teatrale degli Scarpetta-De Filippo e contribuendo alla creazione del teatro dialettale moderno. La sua carriera da commediografo, iniziata nel 1875, è stata interrotta nel 1904 da una causa intentata da Gabriele D’Annunzio. Oltre al teatro, Scarpetta è stato attore cinematografico durante la “preistoria della settima arte”, recitando in film tratti dalle sue commedie. Ha avuto nove figli, tra cui Eduardo, Peppino e Titina e diverse relazioni, alcune delle quali extramatrimoniali.
L’ascesa di Scarpetta al successo è iniziata con l’interpretazione del personaggio di Felice Sciosciammocca, accompagnatore di Pulcinella, che rappresentava una rottura con la tradizionale rappresentazione dell’uomo di strada napoletano e, come stereotipo implicito, invita al confronto con la nota e più cupa “maschera” storica napoletana di Pulcinella. Il personaggio compare in modo preponderante nell’opera più nota di Scarpetta, Miseria e Nobiltà, del 1888. L’opera è nota anche come film del 1954 con il comico napoletano Totò nel ruolo di Felice Sciosciammocca; nel film compare anche una giovane Sophia Loren. Nel 1904, Scarpetta affrontò una causa legale intentata da D’Annunzio a seguito della parodia de “Il figlio di Iorio”, che durò tre anni. Sebbene Scarpetta ne uscì vincitore, l’esperienza lo cambiò profondamente, portandolo a ritirarsi dalle scene nel 1909.
Scarpetta dedicò gran parte della sua attività iniziale a tradurre in napoletano la commedia parigina standard dell’epoca, come Hennequin, Meilhac, Labiche e Feydeau. Le sue commedie originali comprendono circa 50 opere. Fu il padre illegittimo dell’attore e commediografo Eduardo De Filippo, nonché del fratello e della sorella di Eduardo, Peppino e Titina. Fu anche mentore dell’attore Gennaro Pantalena, che fece parte della sua compagnia. Eduardo Scarpetta morì nel 1925 all’età di 72 anni, lasciando un segno indelebile nel panorama teatrale napoletano.
Nel 2021, il regista Mario Martone ha realizzato un film basato sull’ultimo periodo della carriera di Scarpetta, intitolato Qui rido io (dall’iscrizione sulla villa di Scarpetta), presentato in anteprima mondiale in concorso alla 78ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia; il ruolo è stato interpretato da Toni Servillo.