Pare parecchio Parigi, film diretto da Leonardo Pieraccioni, finisce con i tre fratelli, Bernardo (Leonardo Pieraccioni), Ivana (Giulia Bevilacqua) e Giovanna (Chiara Francini) che arrivati, all’ultima tappa del loro “finto” viaggio a Parigi, sentono di aver finalmente sciolto tutti i nodi del passato con un padre fino a quel momento distante e problematico.
Così, difronte alle finte luci e ai cartonati utilizzati per indurre l’uomo a credere, ormai cieco e con all’attivo tre infarti, di essere arrivato a Parigi, si riscoprono famiglia nonostante la loro massima “la coerenza dell’assenza”.
La storia del film racconta del burbero professor in pensione Cannistraci, interpretato da Nino Frassica, è stato colpito dall’ennesimo infarto che lo costringe in ospedale. Per questo motivo vengono chiamati i suoi figli che, però, non si vedono e non si parlano da ben cinque anni. Questi, inoltre, sono completamente all’oscuro delle condizioni di salute del genitore diventato praticamente cieco. D’altronde il professore non è mai stato un padre particolarmente attento e amorevole.
Nonostante tutto, però, il consiglio dei medici è di portarlo a casa per fargli trascorrere in serenità il tempo che rimane. Il compito di accudirlo, così, tocca a Bernardo che lo ospita nel suo maneggio. Durante una conversazione tra i due, però, l’uomo esprime il desiderio di compiere un ultimo viaggio, quello del rimpianto, verso la capitale francese. Era li, infatti, che aveva promesso di andare con i suoi figli ancora piccoli. I suoi molti impegni professionali, però, sono venuti sempre prima.
Ed è così che Bernardo ha l’idea di organizzare per il genitore un finto viaggio, visto che le sue condizioni di salute non gli permettono di allontanarsi. Superate le iniziali resistenze delle due sorelle, decide di prendere un camper e di partire senza mai lasciare, però, i confini del suo podere.
Complici, volontari ed involontari, sono anche diversi personaggi contribuiscono a creare l’illusione delle tappe per raggiungere la loro personale Parigi. Un film, dunque, fondato sul concetto di famiglia come luogo dove entrare in conflitto ma, al tempo stesso, ritrovarsi e riconoscersi.