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Home » Attualità » Stop al genocidio: il significato della frase di Ghali, al centro delle polemiche

Stop al genocidio: il significato della frase di Ghali, al centro delle polemiche

Il significato della frase Stop al genocidio, pronunciata da Ghali a Sanremo 2024, che oggi ha acceso numerose polemiche. Ecco perché.
Simone FrigerioDi Simone Frigerio11 Febbraio 2024
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Ghali e Rich Ciolino [Il Secolo XIX]
Ghali e Rich Ciolino [Il Secolo XIX]
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Ghali, al termine della sua esibizione durante la serata finale del Festival di Sanremo 2024, si è rivolto al suo amico alieno Rich Ciolino, che lo ha sempre accompagnato sul palco, chiedendogli se volesse dire qualcosa al pubblico. Avvicinate le orecchie alla bocca del pupazzo, il cantante ha finto di raccogliere la dichiarazione dell’amico, traducendola e riportandola al pubblico, attraverso una semplice frase: Stop al genocidio, con evidente riferimento alla guerra israelo – palestinese attualmente in corso.

Quello di Ghali, tunisino musulmano, è un appello a Israele affinché interrompa gli attacchi ai civili lungo la striscia di Gaza. Una presa di posizione coraggiosa, che fa il paio con quella di Dargen D’amico, ma che non sembra essere stata molto gradita ai vertici Rai; su Raiplay, infatti, lo spezzone pare essere stato eliminato, anche se è comunque facilmente reperibile sui social.

“STOP AL GENOCIDIO”

GRAZIE GHALI ✊🏻🇵🇸#Sanremo2024 pic.twitter.com/Q0JI87de1X

— ¥le | sanremo era 💐 ✨🍉 (@yleniaindenial1) February 10, 2024

Non contenta, però, l’emittente di Stato ha voluto esprimere apertamente il proprio supporto ad Israele, attraverso un comunicato dell’AD Roberto Sergio che recita: “Ho vissuto assieme all’ambasciatore Bar ed alla presidente Di Segni gli eventi che la Rai ha dedicato alla memoria della Shoah nell’ultima settimana di gennaio. E ogni giorno i nostri telegiornali e i nostri programmi raccontano – e continueranno a farlo – la tragedia degli ostaggi nelle mani di Hamas, oltre a ricordare la strage dei bambini, donne e uomini del 7 ottobre“.
Il riferimento, naturalmente, è all’attacco coordinato sferrato da Hamas in autunno nei confronti dello Stato d’Israele, che ha portato a diverse vittime e a un numero altrettanto elevato di ostaggi, tutt’ora nelle mani dei terroristi.

Ritengo vergognoso che il palco del Festival di Sanremo sia stato sfruttato per diffondere odio e provocazioni in modo superficiale e irresponsabile.
Nella strage del 7 ottobre, tra le 1200 vittime, c’erano oltre 360 giovani trucidati e violentati nel corso del Nova Music…

— Ambasciatore Alon Bar (@AmbAlonBar) February 11, 2024

Dal canto suo, Ghali, ospite a Domenica In, ha replicato con fermezza alle parole dell’ambasciatore israeliano in Italia, Alon Bar, che su X aveva scritto: “Ritengo vergognoso che il palco del Festival sia stato sfruttato per diffondere odio e provocazioni in modo superficiale e irresponsabile. Nella strage del 7 ottobre, tra le 1200 vittime, c’erano oltre 360 giovani trucidati e violentati nel corso del Nova Music Festival. Altri 40 di loro, sono stati rapiti e si trovano ancora nelle mani dei terroristi. Il Festival di Sanremo avrebbe potuto esprimere loro solidarietà. È un peccato che questo non sia accaduto“.
Un’accusa cui Ghali ha ribattuto non arretrando di un centimetro:

“Mi dispiace che abbia risposto in questo modo, c’erano tante cose da dire. Ma per cosa altro avrei dovuto usare questo palco? Io sono un musicista prima di salire su qui sopra: ho sempre parlato di questo fin da quando sono bambino. È da quando ho 13-14 anni che parlo di quello che sta succedendo, nelle mie canzoni.
Sono nato grazie ad internet e non è dal 7 ottobre che ne parlo, questa cosa va avanti già da un po’.
Il fatto che l’ambasciatore parli così non va bene, continua la politica del terrore, la gente ha paura di dire stop alla guerra, stop al genocidio, stiamo vivendo un momento in cui le persone sentono che vanno a perdere qualcosa se dicono viva la pace. Ci sono dei bambini di mezzo: quei bambini che stanno morendo, chissà quante star, quanti dottori, insegnanti, quanti geni, ci sono lì in mezzo

Immancabili e innumerevoli le prese di posizione politica, da sinistra a destra, fra chi esalta il coraggio di Ghali, come Nicola Fratoianni, e chi invece, ritiene che il suo intervento di sia stato intempestivo, come Piero Fassino

Il #7ottobre #Hamas ha massacrato centinaia di giovani che assistevano pacificamente a un festival musicale. E decine di altri ragazze e ragazzi di quel concerto sono tuttora ostaggi nelle mani di Hamas. Sconcertante che in un evento musicale come a #Sanremo2024 nessuno lo abbia…

— Piero Fassino (@pierofassino) February 11, 2024

Ad mmbasciatore #Israele, che è intervenuto inopportunamente sulle parole di @GhaliFoh a #Sanremo: chiedere la fine di una strage infinita di civili non è diffondere odio, anzi è il contrario, significa esaltare quei valori di umanità che sono fondamento di uno Stato democratico https://t.co/XyoH87wOPd

— nicola fratoianni (@NFratoianni) February 11, 2024

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