Andamento lento è, senza alcun dubbio, uno dei brani più famosi di Tullio De Piscopo, batterista, cantautore e percussionista che ha portato nella musica italiana delle sonorità ritmiche e latine, anche quando non erano ancora di moda. Non tutti, però, sanno che l’origine del titolo della canzone si deve niente meno che ad un tassista ed al traffico di Roma.
L’anno è il 1988 e De Piscopo aveva un appuntamento importante prima del Festival di Sanremo. Quale brano portare, però? Come raccontò a Il Tempo nel 2015, la questione era spinosa visto che aveva già una melodia ma senza testo. Si sa, però, che l’ispirazione giusta può arrivare quando meno la si aspetta e, soprattutto, da situazioni e persone improbabili. Così, salendo su di un taxi per andare da Roma ad Ostia in un orario di punta quando il traffico cittadino è congestionato, può capitare d’incontrare un tassista con le parole giuste: “E che vuole, qui a Roma è tutto un andamento lento”.
Ed ecco che, imbottigliati nel traffico, si è accesa la scintilla di un successo nato per soddisfare la richiesta di Marco Ravera, allora patron del Festival di Sanremo. È stato lui, infatti, a spingere Tullio De Piscopo ad affrontare il palcoscenico dell’Ariston inondandolo con le sue sonorità nuove in cui pochi credevano, come ricorda lo stesso artista.
“Parlai con il mio produttore e trovammo i fratelli Capuano che avevano tanti brani, tra i quali una marcetta che poi trasformammo in Andamento lento e andammo così a San Remo. Ma nessuno credeva in questo brano. Invece, subito dopo la prima esecuzione, è stato già un successo.”
In un’intervista a La volta buona, però De Piscopo ha spiegato la parte musicale della canzone gli è stata ispirata da un episodio vissuto durante un viaggio in Africa, quando gli capitò di assistere ad una danza tribale, in un villaggio remoto.