Se ne sta parlando da ore a causa del video di Malta, in cui si vedono professori e allievi di medicina che cantano il Gioca Jouer di Claudio Cecchetto mentre compiono un’autopsia didattica. Ma come si fa un’autopsia? Anzitutto, partiamo dalla definizione. L’autopsia è un esame post mortem che si fa per scoprire le cause del decesso di un essere umano. La parola deriva dal dal greco αὐτοψία e significa “che vede con i propri occhi“.
Le motivazioni che sostengono una perizia autoptica possono essere scientifiche o giuridiche. Essa può:
- Dare delucidazioni sulla causa della morte del paziente. Anche su eventuali patologie genetiche che possano affliggere i familiari.
- Servire per la formazione medica degli studenti (come nel caso del filmato del ballo durante l’esame che può costare caro ai diretti interessati)
- Aiutare gli inquirenti nell’ambito di un’indagine per omicidio
In quest’ultimo caso, infatti, l’analisi, condotta dal medico legale, infatti deve stabilire punto per punto cos’abbia portato alla morte della persona o come questa sia avvenuta. Si tratta di un’operazione molto lunga e complessa – può toccare anche le 10 ore, ad esempio quando si deve risalire all’identità di un cadavere carbonizzato – che si struttura attraverso una serie di fasi codificate, effettuate all’interno di una sala settoria.
Esame esterno
Il patologo forense appunta ogni segno anomalo che si trova sull’esterno del cadavere: macchie, ematomi, ferite, facendo un report fotografico accurato. Il corpo viene pesato e misurato, prima di essere posizionato sul tavolo d’acciaio. Un materiale particolarmente adatto alla circostanza, visto che si può pulire e disinfettare con facilità. I vestiti, poi, sono raccolti a parte. Ed eventualmente destinati all’esame della polizia scientifica.
Esame interno
Nel caso di persona deceduta per colpi d’arma da fuoco, può essere necessario prima un esame radiologico per individuare la pallottola.
Il corpo viene poi sezionato attraverso un taglio a Y sulla cassa toracica, con il taglio più lungo che va dallo sterno fino all’osso pubico. Grazie all’uso di forbici speciali si tagliano i nervi e le costole che vengono poi divaricate con un attrezzo apposito. In questo modo si raggiungono tutti gli organi vitali, cuore, polmoni, stomaco, fegato e via di seguito, che vengono prelevati, uno a uno, pesati e sezionati.
Anche gli intestini sono svuotati. Tutti i residui, dal cibo alle feci residue, sono raccolti in un contenitore specifico ed esaminati. Per comprendere cosa la persona avesse mangiato. Allo stesso modo vengono analizzati i vasi sanguigni più importanti. Qualora il caso lo richiedesse, alcuni campioni di tessuto possono essere mandati in laboratorio per l’esame istologico.
Esame cervello
Il cervello è analizzato a parte. Prima si fa un’incisione del cuoio capelluto nella parte posteriore, da un orecchio all’altro. Poi si taglia la calotta cranica con una sega vibrante per tessuti ossei. Per asportare l’organo viene reciso il collegamento alla base con il midollo spinale. Esso si seziona per vederne lo stato. O può essere messo sotto formalina per esami futuri.
Fase finale
A questo punto, raccolte tutte le informazioni, gli organi si rimettono al loro posto. Le cavità mancanti sono colmate con materiale riempitore. I medici si preoccupano di suturare le ferite. Il corpo viene restituito ai familiari per la celebrazione del funerale. O resta in apposite celle frigorifere, in attesa della decisione delle autorità giudiziarie, nel caso di indagine per omicidio.