Louis Garrel, ospite di Serena Bortone in Oggi è un altro giorno ha svelato il suo film italiano preferito: Una vita difficile di Dino Risi. Ecco cosa ha detto l’attore e di cosa parla il film del 1961 interpretato da Alberto Sordi.
“Film Italiano Preferito? Ovviamente c’è Una vita difficile di Dino Risi“, ha risposto così Louis Garrel ad una domanda di Serena Bortone, curiosa di sapere i gusti dell’attore francese, grande conoscitore del nostro cinema e dei suoi protagonisti. “Gli attori italiani che mi fanno divertire sono: “Peppino De Filippo, Toni Servillo e Silvio Orlando”, ha raccontato aggiungendo: “Sono geloso di Luca Marinelli. Lui è intelligente, talentuoso, bello, elegante”
Il film di cui ha parlato Louis Garrel è una pellicola del 1961. In Una vita difficile, Dino Risi racconta, attraverso gli occhi di Silvio Magnozzi, il personaggio interpretato da Alberto Sordi, la trasformazione dell’Italia, dal dopoguerra al boom economico. Silvio, dopo l’armistizio dell’8 settembre si trova a combattere al seguito dei gruppi partigiani locali contro le forze nazifasciste. Quando un soldato tedesco lo scopre e vuole fucilarlo, viene salvato da Elena. La figlia della proprietaria dell’albergo dove si era rifugiato, colpisce il soldato con un ferro da stiro. I due iniziano una relazione ma una notte, di nascosto, Silvio torna a Roma
Finita la guerra, lo ritroviamo a lavorare in un giornale comunista. Dopo qualche anno, Silvio torna al paese di Elena come inviato del suo quotidiano. I due si incontrano di nuovo e la ragazza decide di trasferirsi a Roma con lui. Silvio ed Elena vivranno gli anni di trasformazione del nostro paese. Testimoni oculari di eventi come il referendum in cui la Repubblica si impone alla Monarchia, le prime elezioni del 1948, l’inizio delle lotti di classe e il boom economico.
Silvio, assiste a queste trasformazioni cercando di essere coerente, rinunciando anche ai soldi di un magnate, che gli offre una grossa cifra per non pubblicare un’inchiesta scottante su di lui. Magnozzi resta un’idealista, pagando questa sua coerenza anche col carcere. Nel frattempo, chi come il suo amico, tradisce o scende a compromessi, fa carriera e viaggia in automobile, simbolo del benessere di quegli anni.
Alla fine anche Silvio cede al compromesso, andando a lavorare come segretario tuttofare dall’affarista Bacci. Ora ha i soldi, un automobile e ha riconquistato Elena, ma sente di aver perduto la dignità. Quando Bracci, durante una cena, per ridicolizzarlo, gli spruzza in faccia un sifone di acqua di Seltz, Silvio decide di riprendersi la sua vita. In una scena, diventata cult, si avvicina a Bacci e gli molla un ceffone facendolo cadere in piscina. Lui ed Elena, uscendo dalla casa dell’affarista, quando il maggiordomo chiede “Macchina“, rispondono: “No, grazie andiamo a piedi”, rinunciando al simbolo del benessere, o del compromesso.