Ronald Reagan viene ricordato come il presidente attore, considerati i suoi trascorsi sul grande schermo. Prima di arrivare alla Casa Bianca nel 1981, infatti, aveva tentato la fortuna a Hollywood. La sua parlantina ed un volto fotogenico, lo aveva portato a firmare un contratto con la Warner Bros. nel 1937, mentre stava lavorando come cronista radiofonico. In quel momento gli anni presidenziali sono ancora lontani ma il giovane Regaan sembra aver sempre avuto molta fiducia nella sue possibilità e in una buona stella che non lo ha abbandonato per molto tempo.
È nata una stella?
La risposta non può essere completamente positiva. Se, da una parte, la fisicità atletica fa guadagnare a Ronald Reagan il favore del pubblico, dall’altra le sue qualità attorniati non sono tali da portarlo in alto. Di fatto veste i panni del protagonista in diversi film di serie B. Tutte produzioni a basso costo che però, gli permettono di lavorare molto. In soli due anni, infatti, appare in ben 19 pellicole.
Tra i film migliori della sua carriera si ricorda Delitti senza castigo, esperienza citata dallo stesso Reagan nella sua autobiografia, che prende il titolo proprio da una delle frasi del personaggio di Drake McHugh: “Dov’è l’altra parte di me?”. Successivamente, però, arrivano anche altri titoli come, ad esempio, Tramonto con Bette Davis, L’avventura impossibile accanto a Errol Flynn, il western La regina del Far West con Barbara Stanwyck.
La sua carriera cinematografica, comunque, è destinata a scemare negli anni cinquanta. Il suo ultimo film, infatti, risale al 1964 e si tratta di Contratto per uccidere diretto da Don Siegel.
Da Democratico a Repubblicano
Ronald Reagan arriva alla Casa Bianca come candidato dei Repubblicani. Nonostante questo, però, i suoi primi passi nella politica vengono fatti tra la compagine opposta, ossia i Dem. Durante tutti gli anni trenta e quaranta, infatti, è un chiaro sostenitore di Roosevelt e, in modo particolare, del suo New Deal.
la sua opinione cambia durante gli anni cinquanta. In questo periodo, infatti, pensa che sia il partito Repubblicano quello più accreditato a combattere con efficacia il comunismo. Per questo si schiera a favore delle candidature alla presidenza dei repubblicani Dwight Eisenhower (nel 1952 e nel 1956) e Richard Nixon, anche se era ancora registrato come democratico nelle liste elettorali.
Con l’elezione di John Fitzgerald Kennedy nel 1960, Reagan decide di cambiare ufficialmente schieramento iscrivendosi alle liste elettorali dei Repubblicani. Anzi, partecipare alla campagna del conservatore Barry Goldwater per la Presidenza pronunciando il discorso passato alla storia come L’ora delle scelte.
Governare la California
Ed è proprio grazie al discorso per Goldwater che il partito Repubblicano si accorge di lui tanto da invitarlo a candidarsi come Governatore della California. Cosa che accade il 2 gennaio 1967. In questa nuova carica, però, Reagan si trova a dover contrastare molti movimenti di protesta tipici del tempo. Tra questi, sicuramente, quelli nati all’interno dell’università di Berkeley contro gli interventi ammarati degli Stati Uniti. Alla fine, non raggiungendo un compromesso, decide di inviare agenti della California Highway Patrol nel campus per ristabilire l’ordine. Il 15 maggio di quello stesso anno, però, i tumulti si aggravarono e gli agenti fanno ricorso alle armi da fuoco. Un venticinquenne di San Jose viene ucciso e numerosi altri dimostranti rimasero feriti.
Altra tematica particolarmente calda negli sessanta era quella del diritto all’aborto. Un problema da considerare, infatti, erano i molti aborti clandestini che venivano effettuati con gravi rischi di salute per la donna. Per questo motivo il Senato statale della California, su proposta del democratico Anthony Beilenson, approva il Therapeutic Abortion Act con il proposito di ridurre il numero di aborti clandestini.
In sostanza, dunque, l’aborto diventa legale e Reagan è uno dei firmatari di questa legge. In modo del tutto inaspettato, considerate le sua convinzioni tradizionali. Più tardi, nel corso degli anni, però, rivelerà che avrebbe osteggiato questo provvedimento se si fosse reso conto delle conseguenze, ossia un aumento degli aborti.
In sostanza Ronald Reagan si è sempre dichiarato un pro life e, in modo piuttosto, contraddittorio, un sostenitore della pena di morte. In questo senso, però si è dovuto confrontare con gli ostacoli posti dalla Corte Suprema della California. Con la sentenza People v. Anderson, infatti, questa rese invalide tutte le sentenze capitali emesse nello stato prima del 1972, anche se la decisione venne poi superata con un emendamento costituzionale.
La corsa per la presidenza
Dopo due mandati come governatore Reagan decide di correre per la Casa Bianca. Il primo tentativo risale al 1976. In quell’anno, infatti, prova a diventare il candidato Repubblicano ma le primarie non sono dalla sua parte. Come avversario, infatti, ha Gerald Ford, moderato e sostenuto da un vice presidente dal nome altisonante per l’economia americana, Nelson Rockefeller.
Per tentare nuovamente, comunque, deve attendere solo quattro anni, Nel 1980, infatti, diventa il candidato dei Repubblicani con George H. W. Bush come vice presidente. D’altronde il suo passato come ex ambasciatore in Cina ed ex direttore della CIA lo rendevano il candidato perfetto per Reagan.
L’avversario da battere alla Casa Bianca è Jimmy Carter che, effettivamente, si trovava a confrontarsi con diverse problematiche sia dal punto du vista della politica estera che di quella interna. Nel primo caso, ad esempio, c’è la crisi degli ostaggi con L’iran. Nella seconda, invece, una delle crisi economiche più importanti dai tempi della Grande Depressione. In sostanza l0inflazione era salita alle stelle così come il tasso di disoccupazione.
Tutta la campagna di Reagan, dunque, viene fondata proprio sull’attaccare Carter sull’aspetto economico del paese, riuscendo a metterlo in ombra anche grazie alla sua retorica ben allenata. Oltre a questo, poi, è riuscito a rivoluzionare le strategie di marketing politico, proponendosi, come già aveva fatto da governatore, come Citizen politician, cittadino fra i cittadini, vicino alla gente, contrapposto ovviamente ai politici “di professione”.
Gli anni dopo la Casa Bianca
Reagan ottiene due mandati, questo vuol dire che, dopo essersi insediato nel 1981, lasciò la Casa Bianca nel 1989. A succedergli è il suo vice presidente Bush che, però, governerà per soli quattro anni. Il lungo dominio dei Repubblicani, infatti, viene interrotto dal giovane Bill Clinton e dall’ambiziosa First Lady Hillary Clinton.
Una volta lasciata Washington, comunque, Reagan farà ritorno in California dividendosi tra la propria tenuta di Rancho del Cielo, nei pressi di Santa Barbara, e una casa di nuovo acquisto a Bel Air. Accanto a lui la moglie Nancy, che non lo abbandonerà fino al suo ultimo giorno. Il 5 giugno 2004 il quarantesimo presidente degli Stati Uniti si spegne nella sua casa per una grave polmonite a 93 anni. Dieci anni prima gli era stata diagnosticata la malattia di Alzheimer, che lo ha portato a ritirarsi ad una vita sempre più privata.