Sigourney Weaver è una delle attrici di Hollywood dalla personalità più forte. Una personalità dimostrata già in giovanissima età quando, appena quattordicenne, decise di chiamarsi in altro modo. Sigourney Weaver, infatti, nasce a New York come Susan Alexandra Weaver. In piena adolescenza iniziò a manifestare insofferenza verso i vezzeggiativi Sue o Suzie. Scelse quindi il nome Sigourney in onore di un personaggio secondario di Il Grande Gatsby, Sigourney Howard.
In un’intervista a Time nel 1986 disse:
“Ero alta e Susan era un nome corto. Alle mie orecchie, invece, Sigourney era il perfetto nome d’arte, lungo e morbido, molto musicale“.
Quello che Weaver non sapeva è che nelle intenzioni di Francis Scott Fitzgerald il nome Sigourney era in realtà maschile, preso in prestito dal padre di un suo caro amico che si chiamava Sigourney Fay. Come spiega John Sutherland in Curiosities of Literature, riportato nel sito Futility Closet, nel romanzo si menziona la casa di una zia, appellandola Signora Sigourney Howard. Ma era un modo di fare tipico degli anni ’20, riferirsi alle donne sposate direttamente con il nome del marito. Weaver, insomma, è stata un’antesignana del gender fluid.
E dire che per una frazione di secondo ha rischiato di chiamarsi Flavia. Suo padre, il ricco produttore televisivo Sylvester “Pat” Weaver Jr., era infatti un appassionato di storia romana. Chiamò infatti il primogenito Trajan in onore dell’imperatore Traiano. Per questo in un primo momento aveva pensato a Flavia come nome per la seconda figlia. Scegliendo alla fine Susan.
A Sigourney Weaver sarà consegnato il Leone d’Oro alla carriera a Venezia 81, in programma dal 28 agosto al 7 settembre 2024.