Una lettera aperta sottoscritta da decine di atleti, accademici e ambientalisti per far eliminare del tutto il foie gras dal menù ospitalità dei Giochi Olimpici di Parigi 2024. È stata sottoscritta nelle ultime ore a rimarcare il fatto che non ha senso eliminarlo dal menù degli atleti e poi lasciarlo agli ospiti, che sborseranno tanti soldi per essere lì.
Dunque, non bastavano le proteste, anche colorite, per il cattivo stato della Senna che ospiterà le gare di nuoto. Ora c’è anche questo piccolo caso a turbare la serenità pre olimpica. I Giochi inizieranno il prossimo 26 luglio e dureranno fino all’11 agosto. La lettera è stata siglata, tra gli altri, dall’ambientalista e presentatore tv della BBC Chris Packham, dal tennista neozelandese e campione olimpico Marcus Daniell e dall’ex ciclista americana e medaglia d’argento olimpica Dotsie Bausch. Che si sono uniti alla petizione lanciata da Animal Equality.
La cosa buffa è che gli organizzatori delle Olimpiadi hanno previsto di servire il 60% dei piatti a base vegetariana o vegana. Per una questione principalmente legata alla sostenibilità. Tuttavia, come detto, la stessa organizzazione ha previsto dei costosissimi pacchetti premium, con il foie gras.
Il foie gras è il patè di fegato d’oca e la sua produzione è una delle più controverse su scala mondiale. Le oche infatti sono sovra alimentate per creare una condizione di steatosi epatica, ovvero di ingrassamento del tessuto epatico. Che viene dunque prelevato dopo la morte degli animali. Una pratica crudele al netto della tradizionalità di questo prodotto, simbolo della cucina francese. Secondo i firmatari nella lettera, riportata da Vanity Fair:
“I Giochi olimpici celebrano alcuni degli individui più sani e in forma del pianeta; presentare il foie gras in un evento del genere è, con tutto il rispetto, un paradosso. Il foie gras ricco è di grassi saturi e colesterolo, che possono contribuire allo sviluppo di malattie cardiache, obesità e diabete. Negli ultimi anni, gli allevamenti di foie gras in Francia sono stati devastati da epidemie mortali di influenza aviaria, con conseguente preoccupazione per l’impatto che la produzione di foie gras può avere sulla salute individuale e sulla salute pubblica globale“.