Non bastava il caos scatenato da CrowdStrike che ha messo in ginocchio mezzo mondo. Ora dobbiamo “guardarci le spalle” anche da quello che sta succedendo a milioni di chilometri dalla Terra, ovvero sul Sole. Secondo il Solar Dynamics Observatory (SDO) della NASA, infatti, domenica scorsa c’è stata una nuova tempesta solare. E potrebbe provocare molti danni, tra cui una serie di black out diffusi a livello internazionale, entro venerdì prossimo. Ci saranno ripercussioni sulle comunicazioni radio e sulle reti elettriche. In certi casi è possibile avere anche aurore nel cielo
In particolare, c’è una probabilità del 60% che si manifestino più brillamenti solari di medio livello o di classe M (molto potente) entro le prossime 24 ore. E una probabilità del 15% di un brillamento di classe X (il livello più alto) molto estremo. Solo i brillamenti X e M hanno energia tale da colpire la Terra, con conseguenze rilevanti. Una situazione simile si è verificata lo scorso maggio.
Un’altra agenzia americana, la National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA), ha rimarcato in particolare un’emissione di plasma scuro, responsabile di fluttuazioni della rete elettrica.
Si tratta del cosiddetto brillamento solare freddo, ricco di radiazioni a microonde. Durante il brillamento solare freddo, una massa di fumo nero lancia questo plasma più freddo della media verso nord, sulla superficie del Sole.
Nelle ultime 24 ore, un brillamento M1 ha causato blackout radio in alcune parti dell’emisfero occidentale e tre in Asia. In particolare, c’è stato un blackout radio nel Pacifico.
Considerato che simili situazioni sono piuttosto frequenti, l’ente spaziale americano parla dell’attività solare più intensa degli ultimi 165 anni. E d’ora in avanti, il canovaccio potrebbe peggiorare. La Terra, infatti, sarebbe destinata a fronteggiare tempeste solari più forti, con un picco nel luglio 2025.