Il nome di Louise Joy Brown è entrato ufficialmente nella storia della medicina il 25 luglio 1978. La sua data di nascita, infatti, rappresenta un vero e proprio traguardo nella scienza, considerato è la prima bambina nata con fecondazione artificiale. A compiere il “miracolo” sono Patrick Steptoe, un ginecologo di Oldham noto per aver messo a punto una tecnica chirurgica innovativa per risolvere l’occlusione delle tube. E il dottor Robert Edwards. Non contenti di questo, però, avevano iniziato a collaborare alle ricerche per la fecondazione in vitro, permettendo a molte coppie di realizzare il sogno di avere un figlio.
Tra queste ci sono anche Lesley e John Brown che, dopo nove anni di tentativi, decidono inconsapevolmente di scrivere la Storia o, in qualche modo, essere parte di questa. Alla nascita, Louise è stata sottoposta a più di 60 test, attirando i media di tutto fuori dall’Oldham General Hospital di Manchester dove è venuta alla luce con taglio cesareo.
Ma, ad oggi, che fine ha fatto questa bambina così eccezionale? Louise ha compiuto 46 anni e, a conti fatti, è l’unica donna al mondo a non poter mentire sull’età. La sua data di nascita, infatti, coincide con la celebrazione della fecondazione in vitro. Un’esperienza che lei ha deciso di raccontare nel libro 40 Years of IVF – My Life as the world’s first test tube baby e che ha sintetizzato con queste parole:
“Quando sono nata, Patrick Steptoe e Robert Edwards, i due uomini che hanno inventato la tecnica, hanno suggerito che il mio secondo nome fosse Joy. Hanno detto che la mia nascita avrebbe portato gioia a tante persone. Diversi anni e milioni di bambini dopo, molti saranno d’accordo sul fatto che avevano ragione”.
Una vita la sua che, nonostante l’eccezionalità della nascita, si è sempre svolta nella più completa normalità. Dopo aver sperimentato in giovanissima età il lavoro di infermiera ha scelto di lavorare come impiegata.
Nel 2004 si è sposata con la guardia Wesley Mullinder. Al matrimonio era ovviamente presente il Dr. Edwards e dopo due anni, il 20 dicembre 2006, è diventata mamma di Cameron. Una gravidanza che non ha richiesto l’intervento medico. E che, in questo modo, fuga completamente anche gli ultimi dubbi etici sulle eventuali ripercussioni genetiche di un bambino concepito in provetta. Louise e il marito hanno anche un altro figlio, Aiden Patrick.
La sua, dunque, è una vita come tante divisa tra la sua famiglia e il lavoro presso una società di trasporto merci di Bristol. Ricordiamo, inoltre che Louise ha una sorella minore, Natalie, nata quattro anni dopo, sempre con fecondazione in vitro. Anche lei è diventata mamma, dimostrando l’assenza di effetti collaterali in seguito al suo concepimento.
Il padre e la madre, invece, sono morti rispettivamente nel 2006 e nel 2012. Louise ha un sito, che potete visitare qui.
Sulla sua vicenda è andato in scena al British Old Vic di Bristol uno spettacolo, Child of Science, interpretato da Tom Felton.