Oliviero Toscani è uno dei più celebri fotografi italiani al mondo, noto in particolare per il suo sodalizio artistico con Benetton, per il quale ha firmato memorabili campagne pubblicitarie. Attivista coi radicali, ha raccontato in una lunga intervista al Corriere della Sera di essere affetto da una grave malattia, l’amiloidosi, che gli ha fatto perdere 40 chili, riducendolo allo stremo delle forze. Nell’articolo racconta che, se la situazione dovesse ulteriormente peggiorare, potrebbe chiedere aiuto all’amico Marco Cappato. L’allusione, pur senza mai pronunciare la parola, è all’eutanasia.
“Certo che vivere così non mi interessa. Bisogna che chiami il mio amico Cappato, lo conosco da quando era un ragazzo. Ogni tanto mi vien voglia. Gliel’ho detto già una volta e lui mi ha chiesto se sono scemo“
Toscani nasce a Milano il 28 febbraio del 1942 sotto il segno dei Pesci. Figlio d’arte, suo padre è il celebre fotoreporter del Corriere della Sera Fedele Toscani, la madre si chiamava Dolores Cantoni. Ha due sorelle. Marirosa, più grande di 11 anni e deceduta nel 2023, che è stata insieme al marito Aldo Ballo, un punto di riferimento per la fotografia di architettura, interni e design. E Brunella, legata al noto fotografo Giorgio Pecorini.
Esordisce come fotografo a soli 14 anni in occasione della tumulazione di Benito Mussolini a cui partecipa al fianco del padre. Il ritratto della moglie del Duce, Rachele, gli vale la vendita al Corriere della Sera. Studia al liceo Vittorio Veneto di Milano e nel 1965 si diploma in fotografia alla Kunstgewerbeschule di Zurigo.
Toscani trova il suo ambiente naturale nella pubblicità inventando una figura originale quella del fotografo-copy. Molte delle sue campagne, infatti, vanno oltre la semplice raffigurazione del prodotto da vendere, ma diventano a loro volta delle opere d’arte.
Lavora molto anche nella moda per Elle, Vogue, GQ, Harper’s Bazaar ed Esquire. Negli anni ha la possibilità di tenere a battesimo molte modelle, ma quella a cui è più legato è Monica Bellucci, da lui definita la nuova Mangano. Nel 1982 inizia il sodalizio artistico con Luciano Benetton. Le sue foto rompono la liturgia dell’advertising e affrontano temi come l’uguaglianza razziale, la mafia, la lotta all’omofobia. Toscani fotografa un uomo morente per l’AIDS circondato dai familiari, come fosse una moderna pietà, per citarne solo una.
La sperimentazione continua nel 1991 con il lancio della rivista Colors, sempre con il patrocinio di Benetton. E nel 1994 con la creazione di Fabrica, centro internazionale per le arti e la ricerca della comunicazione moderna. La collaborazione con Benetton si chiude nel 2000 per una controversa campagna che utilizza foto di reali di condannati a morte negli Stati Uniti. I rapporti riprenderanno nel 2018, ma si interrompono bruscamente nel 2020 a seguito delle dichiarazioni di Toscani sul crollo del ponte Morandi a Genova. Struttura gestita a suo tempo da Atlantia, curata da una holding dei Benetton. “Ma a chi interessa che caschi un ponte, smettiamola“, dice in radio.
Anche questo è un aspetto della personalità artistica di Oliviero Toscani, il disprezzo nei confronti del “buonsenso” e la voglia di scioccare. Come quando nel 2007 realizza per il marchio Nolita una campagna contro l’anoressia, fotografando la modella anoressica Isabelle Caro, che sarebbe poi morta nel 2010.
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Toscani è stato anche molto attivo in politica. In particolare, per la sua collaborazione con i Radicali per i quali è candidato per la Camera dei deputati nel 1996. Dal 2008 è stato assessore alla creatività del comune di Salemi con Vittorio Sgarbi sindaco sostenuto dall’Unione di Centro. Si dimette nel 2010 per un forte “contrasto” con il sindaco Sgarbi e l’ex deputato siciliano Giuseppe Giammarinaro. Non fa mistero di disprezzare l’attuale governo Meloni.
Oliviero Toscani ha avuto tre mogli e sei figli. Rocco, Lola e Ali, nati dal rapporto quarantennale con l’ex modella norvegese Kristi Moseng, che è ancora al suo fianco nella tenuta di Casale Marittimo in provincia di Pisa. Alexandre, il suo primogenito. E le sorelle svedesi, Olivia e Sabina, avute da Agneta. Olivia, in particolare, ha diffuso tramite il Corriere della Sera una lettera in cui parla del rapporto problematico con il padre e dei suoi comportamenti violenti.
Dopo la scoperta dell’amilidosi vive le giornate con fatica, leggendo, vedendo le partire dell’Inter e di Jannik Sinner di cui è grande fan. Quanto alle sue ultime volontà ha detto sempre al Corriere della Sera:
“Non voglio un funerale. Mi portino a bruciare e via. Sono sempre stato laico, neppure i miei figli ho battezzato. Vivere vuol dire anche morire, eppure nessuno parla della morte. Si vive come imbrogliandosi, perdendo tempo“.
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