Banksy ha svelato un nuovo murale tramite un post su Instagram il 16 dicembre. L’opera rappresenta una madre che allatta il proprio figlio, ma l’atmosfera è lontana da qualsiasi immagine tradizionale di gioia materna. Entrambi i volti sono pervasi da un senso di sofferenza e dolore. Il dettaglio che cattura l’occhio è il seno della donna, trafitto e deturpato da un foro arrugginito, mentre il bambino è sofferente. Come sempre quando lo street artist mostra i suoi lavori (come avvenne qualche mese fa per il London Safari), il pubblico prova a dare una sua interpretazione. Molti osservatori hanno sottolineato la possibile connessione con la rappresentazione della Madonna e del Bambino, un richiamo evidente alla Natività e alle classiche immagini sacre cristiane. Tuttavia, il tono cupo e la sofferenza dei protagonisti distorcono questa tradizione iconografica, spingendo l’interpretazione verso temi più attuali, come la drammatica situazione di Gaza.
Il bambino, in questo contesto, potrebbe rappresentare simbolicamente le piccole vittime dei conflitti e la madre, con il suo volto velato, sarebbe un rimando al dolore delle donne palestinesi.
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Un’altra chiave di lettura, possibile ma non proprio centrata, invece, punta il dito sulla cattiva alimentazione. Come se il seno rappresentasse il danno delle sostanze chimiche o delle scelte di vita sbagliate, che passano inevitabilmente dalla madre al figlio tramite l’allattamento.
In questo modo, l’immagine diventa un’accusa sociale contro l’inquinamento alimentare e la mancanza di consapevolezza sulla salute.
Banksy, fedele al suo stile, non ha fornito alcuna spiegazione ufficiale, lasciando spazio alla libera interpretazione del pubblico. Non è chiaro nemmeno dove si trovi il murale, un dettaglio che accresce ulteriormente il mistero intorno all’opera.
Già nel 2003, con Toxic Mary, l’artista aveva rappresentato una Madonna che nutriva il bambino con un biberon segnato da un teschio, simbolo di tossicità.