Tra i vari tipi di disturbi alimentari ce n’è uno molto subdolo, l’ortoressia, ovvero l’ossessione per il cibo salutare. Subdolo perché può sembrare una giusta attenzione al mangiar sano, ma che può assumere derive anche molto gravi, come quella che ha portato alla morte, mercoledì scorso, l’attore di Dawson’s Creek, Obi Ndefo, che interpretava Bodie Wells il cognato di Joey Potter (Katie Holmes).
Il termine viene dal greco e vuol dire appetito corretto (orthos-órexis). Definisce quindi tutti quegli atteggiamenti delle persone che sono ossessionate dal cibo sano, che limitano coscientemente calorie e condimenti ritenuti nocivi, per il timore di stare male. A differenza dell’anoressia, che si caratterizza per una diminuzione patologica del cibo, al fine di rimanere magrissimi, l’ortoressia è una sorta di integralismo alimentare. L’ortoressico non mancia cibi considerati cancerogeni – carne rossa, latticini, patate, insaccati – o con OGM, i dolci e gli ortaggi non biologici.
Inoltre, controlla in maniera maniacale il cibo che mangia, regolando le porzioni meticolosamente. E rinuncia alle uscite con gli amici perché non può avere controllo su cosa mangia. Per lo stesso motivo, pianifica accuratamente i pasti anche con diversi giorni di anticipo, legge ossessivamente le etichette, cuoce solo in maniera “sana”, anche se ciò che mangia non dà piacere. Spesso, infine, si sottopone a massacranti sedute in palestra per accompagnare la sua dieta con del movimento.
Importante: non tutte le persone che hanno attenzione alla qualità del cibo che mangiano sono ortoressiche. Tuttavia, ci sono delle personalità più a rischio. Sono quelle che in genere hanno bisogno di controllare tutto e hanno spesso atteggiamenti ansiogeni. Nella categoria rientrano anche i salutisti e certe categorie di atleti per i quali il peso è rilevante.
L’ortoressia può portare alla morte? Sì, se l’esclusione sistematica di alimenti non viene compensata con l’introduzione di altri macronutrienti essenziali al nostro fisico. Ad esempio, eliminare di netto la carne, senza sostituire le sue proteine con altre più salutari e con integratori come quelli di B12 può portare a un progressivo indebolimento dell’organismo. Con demineralizzazione ossea, decadimento del tono muscolare, affaticamento dell’apparato cardiovascolare. L’unica cura possibile per l’ortoressia e per tutti i disturbi alimentari è una cura con approccio multisistemico. Essenziale è una psicoterapia che possa andare alle radici profonde della malattia. Poi, sicuramente bisogna stabilire con un nutrizionista una dieta ricca e non privativa. Per recuperare la gioia del nutrimento.
In Italia gli ortoressici sono circa 300.000, in prevalenza uomini, ma il numero è in crescita costante.
La sorella di Ndefo, Nkem, ha voluto parlare della malattia del fratello per sensibilizzare il pubblico su una patologia del genere.
“Il cuore di Obi non ha retto alla sua infinita battaglia contro l’ortoressia, un disturbo alimentare. Come sua famiglia condividiamo questa notizia per portare attenzione all’eccessiva disciplina alimentare a cui porta l’ortoressia con la speranza che chi soffra di questa devastante malattia possa ricevere la compassione necessaria“.