La tartrazina, o giallo tartrazina o E102, è un colorante alimentare giallo limone che viene solitamente impiegato per rendere più vibranti bevande gassate, caramelle, gelati, gomme da masticare e marmellate. Come additivo è presente anche nelle capsule di alcuni farmaci. Nelle ultime ore uno studio dell’università americana di Stanford ha mostrato un altro, rivoluzionario, uso di questa sostanza. Essa, infatti, rende trasparente la pelle, mostrando con chiarezza vasi e capillari.
Lo studio, pubblicato sulla rivista Science e guidato da Zihao Ou, apre la strada a nuove tecnologie diagnostiche, meno invasive ma ugualmente attendibili.
I ricercatori, dunque, hanno utilizzato la tartrazina su alcune cavie da laboratorio. Il colorante, che assorbe molto la luce, ha quindi reso trasparente l’epidermide del topo, mostrando i capillari e il movimento degli organi e dei muscoli. L’effetto è svanito in poco tempo e tutto è ritornato alla “normalità” in poco tempo. Quanto fatto dall’equipe scientifica di Ou è rilevante perché per la prima volta l’esperimento è stato condotto su esseri viventi. Nel 2014, alla Caltech, era stato condotto un test simile, che tuttavia non era possibile effettuare su cavie vive.
Racconta a Wired Guosong Hong, uno dei capi della ricerca:
“I tessuti biologici, come la pelle, di solito non sono trasparenti perché la luce viene dispersa quando li attraversa. Questa dispersione avviene perché diverse parti del tessuto, come acqua e grassi, piegano la luce in modo diverso. L’acqua, in particolare, piega la luce meno dei grassi nella parte visibile dello spettro“.
Ed è qui che interviene la tartrazina.
“La tartrazina assorbe la luce molto fortemente a 428 nm, una lunghezza d’onda che si trova nella parte blu dello spettro visibile, ma assorbe a malapena la luce oltre i 600 nm, nella parte rossa dello spettro. Secondo un principio fisico chiamato relazioni di Kramers-Kronig, quando un materiale assorbe molta luce in un colore (per esempio, 428 nm), piegherà di più la luce in altri colori (ad esempio, 600 nm). Quando la tartrazina viene disciolta in acqua, fa sì che l’acqua pieghi la luce più come fanno i grassi, senza assorbire molta luce nella parte rossa dello spettro. Ciò rende il tessuto più trasparente, specialmente nella regione rossa dello spettro visibile“.
Le molecole di colorante utilizzate, infatti, assorbono molto la luce quando attraversano tessuti e organi, caratterizzati dalla dispersione luminosa a causa della loro componente acquosa. In sostanza, il giallo tartrazina assorbe la luce nelle regioni vicine all’ultravioletto e al blu dello spettro.
Quella che non assorbe è rossa-arancione e viene trasmessa più in profondità attraverso il tessuto. Il risultato è un effetto di trasparenza, temporaneo e innocuo. La tartrazina, infatti, si elimina in 48 ore dal corpo.
È ancora prematuro pensare che la tecnica possa essere utilizzata sugli esseri umani, ma l’inizio è promettente.