La listeriosi è una patologia legata all’infezione da listeria, un batterio presente in natura, nel suolo e nell’intestino di alcuni animali. Tuttavia, la Listeria monocytogenes, questo il suono nome scientifico, può contaminare molti ingredienti. In particolare le verdure fresche imbustate. Questo a causa dell’acqua che viene usata per l’innaffiamento durante la coltivazione. Ma anche latticini e salumi. Infatti, la listeria poi passare agli animali da allevamento attraverso il foraggio o l’acqua contaminata.
Questo batterio può infettare gli alimenti anche attraverso il contatto diretto con le mani non lavate o con attrezzi e superfici di lavoro non sanificate. Inoltre, la listeria può passare da un alimento crudo ad uno cotto o pronto al consumo se non vengono adottate adeguate misure di igiene durante la preparazione.
La listeriosi provoca sintomi simili a quelli dell’influenza, come febbre, dolori muscolari, nausea, vomito e diarrea. Nelle persone anziane, nei neonati, nelle donne in gravidanza e negli individui con un sistema immunitario compromesso, l’infezione può essere molto più grave. E portare a meningite, encefalite e setticemia. In gravidanza, la listeria può provocare aborto spontaneo, parto prematuro o infezioni gravi nel neonato.
La listeria può sopravvivere a temperature di refrigerazione e si moltiplica facilmente in ambienti umidi e a temperature comprese tra i 3 e i 37 gradi.
Per questo motivo è importante seguire regole igieniche molto scrupolose:
- Lavare frutta, verdura e tutti gli utensili da cucina prima dell’uso.
- Cuocere i cibi, in particolare la carne, il pollame e il pesce.
- Conservare gli alimenti alla temperatura corretta, separando sempre i cibi crudi dai cotti.
- Prestare attenzione alle date di scadenza e alle etichette dei prodotti.
- Lavarsi spesso le mani con acqua e sapone, soprattutto prima di manipolare gli alimenti.
Per una corretta diagnosi di listeriosi solitamente si effettuano la coltura del sangue e del liquido cerebrospinale. La listeriosi si cura con la somministrazione di antibiotici specifici. Nelle donne incinte, la prescrizione precoce dei farmaci può evitare la trasmissione del batterio al feto.